ROMA- La manovra pensionistica al vaglio di governo e sindacati non accontenta tutti. Anzi, un coro di critiche si è sollevato su questa proposta che a detta di molti aggraverà ulterioremnte la situazione economica del Paese.
”L’anticipo pensionistico è la polpetta avvelenata che il governo si prepara a servire agli italiani nel menu della prossima legge di Bilancio”. Lo dicono i parlamentari M5S in merito alle nuove ipotesi di penalizzazione legata all’Ape, ipotesi che emergono oggi dall’incontro governo-sindacati. “Invece di riformare alla radice la legge Fornero e consentire ai giovani di entrare e svecchiare così il nostro sistema produttivo, il governo si concentra su meccanismi che lasciano in braghe di tela i futuri pensionati e che favoriscono la solita lobby di banche e assicurazioni”, rincarano i portavoce Cinquestelle di Camera e Senato.
“Incapaci di tagliare le Pensioni d’oro e i vitalizi dei soliti privilegiati – proseguono i Cinque Stelle in una nota – i partiti sanno sempre come fare cassa quando si tratta della previdenza. E la soluzione è bastonare i normali cittadini. Il M5S andrà al governo e rivedrà alla radice il nostro sistema previdenziale. Meritano più rispetto i nostri nonni di oggi e di domani, quel bastione incrollabile di ‘welfare familiare’ che spesso sostiene il bilancio dei nuclei di figli e nipoti. Quel rispetto – chiude il gruppo parlamentare Cinquestelle – che questo governo non sa nemmeno dove stia di casa”.
”Sulle pensioni non si può giocare” dice invece il capogruppo dei deputati di Sinistra italiana, Arturo Scotto, in una nota. Ogni lavoratore e ogni lavoratrice ha il diritto di andare anticipatamente in pensione, e lo deve poter fare senza essere penalizzato e senza dover pagare di tasca propria”. L”La legge Fornero ha fatto solo danni; a questi non è necessario aggiungerne altri”. Anzi, sostiene Scotto, occorre ”correggere le iniquità” generate dalla riforma previdenziale. Ciò però, aggiunge subito dopo il deputato, ”non significa che bisogna penalizzare ulteriormente i lavoratori”. Così come è stata presentata ”l’anticipazione pensionistica è totalmente a carico dei futuri pensionati. E questo non va bene”, sottolinea. Far pagare gli errori da chi deve andare in pensione ”è ingiusto e rischia di creare differenze tra chi potrà permetterselo e chi no”. L’Ape, continua Scotto, da un lato agevola l’uscita dal lavoro ma dall’altro ”indebita per venti anni” chi decide di utilizzare questo strumento. Già i pensionati attuali ”faticano ad arrivare a fine mese, visto il basso livello delle nostre pensioni’. Con le regole che dovrebbero essere introdotte con la prossima legge di bilancio ”rischiamo di mandare in povertà anche una larga parte di futuri pensionati”, conclude Scotto.
Ancora più critico il senatore Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord: ”Renzi continua con i giochi d’illusione: ora cerca di truffare i lavoratori che vorrebbero andare in pensione prima di quanto previsto dalla legge Fornero. La tanto decantata flessibilita’ in uscita si e’ in realta’ concretizzata, in accordo coi sindacati, in un prestito ventennale che chi ha gia’ versato contributi per una vita sara’ costretto a sottoscrivere, pagando di tasca propria alle banche una penalita’ elevatissima per poter godere di quello che invece dovrebbe essere un diritto acquisito. Il governo sta cercando ancora una volta di fare cassa, e dopo aver spremuto tutte le categorie possibili ora ha avuto la geniale pensata di far passare per agevolazione all’accesso pensionistico un vero e proprio furto legalizzato. L’unico modo concreto per rilanciare il mercato del lavoro e consentire l’inserimento dei giovani e’ la cancellazione della legge Fornero, che ha prodotto solo danni; invece di consentire semplicemente a chi ha lavorato 40 anni di andare in pensione, ora si vorrebbero far indebitare per 20 anni i pensionati! Si tratta dell’ennesima vergogna che come al solito verra’ propagandata come una grande conquista, ma ormai e’ chiaro che Renzi e suoi non sanno far altro che pretendere soldi dai cittadini sudditi”.