PORTO MARGHERA (VENEZIA) – Ormai la notizia che i lavoratori scongiuravano da tempo è stata confermata. La raffineria dell’Eni a Porto Marghera chiuderà la sua attività per 6 mesi a partire dal prossimo novembre. Questo è quanto le parti, azienda e sindacati, hanno stabilito durante l’incontro tenutosi nella capitale.
Secondo l’Eni, la causa sarebbe da ricercare negli scarsi approvvigionamenti di petrolio causati dalla guerra libica tutt’ora in corso.
E per i 400 lavoratori dell’impianto? E’ probabile che andranno ad incrementare le fila dei cassaintegrati. Insomma una situazione insostenibile a detta dall’assessore al lavoro della Provincia di Venezia, Paolino D’Anna. “Questa mattina – ha detto D’Anna – mi sono recato alla raffineria dove ho incontrato lavoratori e sindacalisti, com’era mio dovere fare. C’è molta tensione, la situazione è grave. Il nostro territorio ha già subìto tanto: abbiamo avuto mobilità, cassa integrazione, chiusure. A livello istituzionale facciamo un appello forte all’Eni perchè non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro a Marghera. Ripeto, la situazione è esplosiva, e l’Eni ha il dovere di trovare una soluzione assieme al Governo e il Governo non può essere succube dell’Eni”.
Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Venezia Giorgio Orson, il quale oggi ha incontrato i sindacati di categoria e le Rsu della Raffineria Eni di Porto Marghera. “Ai lavoratori, alle loro rappresentanze, va la mia personale solidarietà, quella dell’Istituzione che rappresento e quella di tutta la popolazione veneziana che in questa vicenda penso di interpretare. Il Comune di Venezia – ha detto il primo cittadino – sarà al fianco dei lavoratori per evitare la chiusura o qualsiasi fermata della Raffineria di Porto Marghera e per stanare Eni in merito a tutte le sue ambiguità.
“Eni – ha detto il sindaco ai lavoratori – sta tenendo un comportamento irresponsabile. Ritengo invece abbia la massima responsabilità su tutto quel che sta accadendo a Porto Marghera. Credo inoltre che, nonostante dovrebbe rispondere ai suoi azionisti in maniera chiara e onesta, stia invece facendo una politica industriale improntata alla disinformazione sulle reali intenzioni rispetto al sito veneziano. Trovo tutto questo molto grave ed irrispettoso verso la Città e le sue istituzioni”.
Il sindaco ha poi promesso di attivarsi per assumere iniziative coordinate con le altre istituzioni, in particolare con la Regione Veneto e la Provincia di Venezia, per contribuire a far emergere le reali intenzioni di Eni e costringerla a garantire una politica industriale per uno sviluppo del territorio condiviso.