Mubarak lascia i poteri, ma resta fino a nuove elezioni. La tensione cresce in piazza Tahir

IL CAIRO – Delusione e rabbia a Piazza Tahir dove tre milioni di egiziani attendevano  le dimissioni di Hosni Mubarak, come ultimo atto liberatorio dopo i duri scontri e le proteste.

Il presidente despota, invece, è apparso in televisione con quasi un’ora di ritardo annunciando che cederà i poteri al vice presidente Omar Suleiman, ma che non se ne andrà fino a nuove elezioni. E’ a quel punto che il clima della piazza ripiomba improvvisamente nella delusione di vedere vanificata una lotta durata ben 17 giorni, che ha provocato centinaia di morti e di feriti.
Nella piazza rimbombano le urla di chi non accetta il triste epilogo. Alcuni alzano le scarpe – com’è usanza nei paesi arabi – in segno di disprezzo verso il dittatore egiziano, altri invocano l’esercito – ormai al fianco del popolo – affinchè sia aperto un varco per consentire l’accesso all’interno del palazzo presidenziale.
Insomma la situazione era e rimane tesa, dopo questo annuncio che cala sul popolo come una doccia fredda.

Ecco alcuni estratti del discorso pronunciato stasera sulla Tv di stato dal presidente egiziano Hosni Mubarak

“Mi impegno a portare avanti a proteggere la costituzione e il popolo e a trasferire il potere a chiunque sarà eletto il prossimo settembre in una consultazione equa e trasparente. Cittadini, la priorità adesso è quella di riconquistare la fiducia tra gli egiziani oltre alla fiducia nella nostra economia e la reputazione a livello internazionale, e fare in modo che il cambiamento che abbiamo avviato vada avanti. L’Egitto sta attraversando momenti difficili e non possiamo permettere che si continui così». «I danni alla nostra economia porteranno a una situazione in cui i giovani che stanno chiedendo il cambiamento saranno i primi a risentirne.Sono cosciente dei pericoli cui ci troviamo di fronte … l’Egitto sta attraversando una fase molto significativa della sua storia, ciò ci obbliga a dare priorità agli interessi del paese e a porre l’Egitto al di sopra di qualsiasi altra considerazione. Ho pensato di trasferire poteri del presidente al vice-presidente secondo la costituzione, sono certo che l’Egitto uscirà da questa crisi, la volontà del suo popolo non verrà calpestata, il paese si rimetterà in piedi. Con la fiducia, la lealtà e la franchezza del suo popolo (il paese) saprà difendersi dai suoi nemici e sconfiggerli, dimostreremo di essere capaci di andare incontro alle richieste della gente attraverso un dialogo civile e coscienzioso, dimostreremo che non siamo seguaci di altri, che non prendiamo ordini dagli altri e che nessuno può decidere per noi.

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