Egitto. Mohammed Morsi è il nuovo presidente. A Piazza Tahir esplode la gioia

IL CAIRO – Mohammed Morsi, candidato dei Fratelli musulmani, è stato dichiarato ufficialmente vincitore delle elezioni presidenziali in Egitto dalla commissione elettorale. Appena la notizia a Piazza Tahir è esploso un boato di gioia.

Morsi ha raggiunto quota 13.230.131 preferenze contro i 12.347.038 voti del suo rivale  Ahmed Shafiq, ultimo primo ministro di Mubarak.  L’affluenza è stata del 51,85%. Morsi  è il primo presidente non militare eletto in Egitto, 16 mesi dopo la caduta di Hosno Mubarak.

 

Morsi era stato presentato come la ruota di scorta del partito dei Fratelli Musulmani, Giustizia e Libertà (Fjp), scelto per la corsa alla presidenza egiziana dopo che il primo candidato, Khairat El Shater, ne era stato escluso. Ma l’ingegnere Mohamed Morsi, 61 anni, con master e insegnamenti universitari di ingegneria negli Stati Uniti e nel suo Paese, ha sconfitto l’ex generale ed ex premier Ahmed Shafiq, nel ballottaggio del 17 giugno.
Suo obiettivo programmatico è quello di ricostruire l’Egitto e ridare dignità agli egiziani in uno stato ‘non teocraticò, ma che faccia riferimento diretto alla Sharia, la legge coranica.

Nato nel 1951 a Sharqiya, nel Delta del Nilo, non lontano dal governatorato di Menufiya, che ha dato i natali all’ex rais Hosni Mubarak, Morsi ha partecipato ad una competizione che non lo vedeva, almeno nei pronostici, in pole position. Era – come scrivevano in articoli satirici alcuni giornali – la seconda scelta del suo partito perchè dotato di minore fascino del primo candidato, l’uomo d’affari Shater, Viceguida Suprema della Fratellanza Musulmana, che aveva sostenuto la nomina di Morsi a presidente del partito Fjp appena costituito, nell’aprile 2011, per la sua disponibilità all’obbedienza di partito ed il suo rigore morale. «Dio ha destinato Morsi ad essere candidato dei Fratelli Musulmani in questo periodo – ha dichiarato una sua sostenitrice, Manal Abul Hassan, in una recente riunione – nè giornali nè politici possono trovare un neo nella sua storia. È un uomo pulito che non ha azioni politiche o finanziarie sbagliate. Dio lo ha protetto perchè porti avanti la sua missione».
 Mohamed Morsi nella recente campagna elettorale è stato accreditato come «un simbolo della rivoluzione» e il sostenitore della piattaforma della «Rinascita dell’Egitto», probabilmente messa a punto da Khairat el Shater. Strenuo combattente contro la corruzione come parlamentare tra il 2000 ed il 2005 (in questo ultimo anno alle elezioni legislative non fu rieletto) Morsi viene anche segnalato per il suo conservatorismo sul piano sociale: criticò il governo per aver permesso la circolazione di riviste con copertine di nudi e la trasmissione in tv di scene ‘immoralì. Denunciò anche i concorsi di Miss Egitto come contrari alle «norme sociali, alla Sharia e alla costituzione». Ma nel suo programma figura anche l’impegno di dare potere nella società egiziana alla donna e di rimuovere gli ostacoli per la partecipazione femminile alla sfera pubblica, proteggendo la donna da qualsiasi discriminazione.

 

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