TOKYO – Tre condanne a morte sono state eseguite questa mattina in Giappone. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Toshio Ogawa said. Le esecuzioni di Tomoyuki Furusawa, Yasuaki Uwabe e Yasutoshi Matsuda, tutti pluriomicidi, sono avvenute nelle carceri di Tokio, Hiroshima e Fukoka.
Per la seconda volta le esecuzioni sono eseguite, con apposito decreto, sotto il governo guidato dal partito Democratico, dopo le due (“a fini di provocazione”) di luglio 2010, volute dal ministro a Keiko Chiba, attivista dei diritti umani.
Ogawa in relazione alle tre condanne avvenute per mezzo dell’impiccagione, ha detto in una conferenza stampa di aver ordinato le esecuzioni perchè si tratta di un suo “dovere sancito dalla legge”, ha inoltre aggiunto che la pena di morte “ha il sostegno popolare ed è supportata anche dal sistema dei giudici popolari che dovrebbe riflettere le opinioni pubbliche”.
Contro le esecuzioni hanno protestato sia Amnesty international Giappone, che l’associazione degli avvocato nipponici. Quest’ultima ha chiesto in febbraio al primo ministro Yoshihiko Noda di aprire un dibattito nazionale per l’abolizione della pena capitale.