ROMA – Migliaia di persone in piazza per manifestare contro la Troika. Da Madrid a Lisbona. Da Atene a Francoforte, passando per Bruxelles, Londra e Dublino. Tutti in piazza per manifestare contro Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Commissione Europea, rei di aver compiuto un “colpo di stato” basato su ricatti ai governi delle nazioni più in crisi.
Molte le città europee dove si è scesi in piazza per manifestare contro l’austerity. Una protesta partita dalla Spagna, ma in azione centrifuga verso tutto il continente. Soprattutto l’Europa Mediterranea. Una Marea di cittadini, “Marea Cidudadanas” il nome complessivo dato alle piattaforme, che hanno sprigionato almeno 80 focolai in tutta Europa, con Madrid come epicentro della collera “pacifica”.
I più attivi, come da tempo a questa parte, sono state le cittadine delle penisola iberica. Madrid e Barcellona su tutte. Un azionarismo agevolato dalle numerose piattaforme organizzate che da tempo sono in agitazione contro gli effetti voluti dal trittico della Troika e le manovre avallate dal governo conservatore di Mariano Rajoy, il leader del Partito Popolare che tra scandali di corruzione di vari esponenti del proprio partito ed esplosione della bolla immobiliare che ha indebolito la struttura bancaria spagnola, fatica a trovare le necessarie soluzioni per far uscire dalla crisi il Paese. Un paese sempre più allo stremo per via della disoccupazione, 6 milioni secondo gli ultimi dati, ma anche sfratti per inadempienze verso le banche e perchè vittime di ipoteche. Tutte condizioni esasperati dai continui tagli al welfare sociale, ultimo il tentativo rimandato al mittente di decurtare il sistema scolastico spagnolo.
In questa circostanza sono stati 10 mila gli spagnoli scesi in piazza a Madrid. Cortei pacifici hanno affollato Puerta Sol, Plaza Neptuno e Cibeles, due luoghi simbolo delle rivolte di piazze madritiste. Una marcia che ha avuto epilogo nelle vicinanze della sede capitolina della Unione Europea. Molte le intimidazioni verbali verbali rivolte al premier: “Rajoy Vattene” ma anche “Hai ceduto ai ricatti della Troika” Alcuni degli slogan più in voga della “Marea Ciudadanas”, in manifestazione pacifica ma solo nei fatti. Non a parole. “Rapinati della Troika” e “Senza pace né pane” alcune delle parole sprezzanti più in inneggiate contro le principali istituzioni europee.
Alle manifestazioni madritiste ha partecipato anche un pezzo di Grecia, anch’essa in agitazione. Si chiama Alexis Tsipras, leader di Syriza. Colui che con il suo diniego di unirsi alle forze di governo ha di fatto costretto alle larghe intese i maggiori partiti ellenici, costretti dopo la doppia elezione a unirsi sotto le vestige di Antonis Samaras, leader conservatore e attuale premier greco.
Tsipras, leader giovane di Syriza, partito etichettato sotto la nomenclatura di partito della sinistra radicale ma non comunista, ha inneggiato assieme agli spagnoli la necessità che i paesi europei di area mediterranea hanno di unire le forze. “Dobbiamo opporci con la resistenza dei popoli” il grido del politico greco classe ’74.
Ma alla “Marea Ciudadana” spagnola ha partecipato anche il Portogallo, altro Stato messo all’angolo dalle manovre di austerity imposte dalla Troika. Per i lusitani ha partecipato Joao Camargo rappresentante del movimento portoghese “Que se Lixe a Troika”.
Ma non solo i Paesi in crisi a protestare. Anche a Francoforte, cuore economico della Germania e sede della Banca Centrale Europea presieduta dall’Italiano Mario Draghi, migliaia di persone sono scese in piazza si sono registrate manifestazioni contro l’austerity. Alcune frange dei rivoltosi sono persino entrati in contatto con le forze dell’ordine. Circa un settimo dei manifestanti incappucciati si sono staccati dai “Blockupy” e hanno cominciato a creare disordini. Immediata la repressione da parte dei vigilanti. Scontri che non terminano proseguire tra le polemiche, divise tra accuse golpistiche attuate dagli agenti nei confronti dei manifestanti e quelle legate alla necessità di agire da parte dei vigilanti in uniforme.
Temperatura al limite anche in molte città portoghesi, ma anche in catalogna, con Barcellona. All’appello delle città agitate anche un’altra spagnola Saragozza, Valencia e le cittadine galiziane di Santiago di Compostela e la Coruna per citare alcune delle città spagnole. Ma gli scontri si sono verificati anche a Bruxelles, il cuore dell’Europa. Scontri anche a Dublino, ma anche Roma, Parigi e in Francia e Londra e altre città del Regno Unito. Tutti con coro unanime: di austerity si muore.
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