Kuwait. Sciolto il Parlamento. Modificate le regole poco prima delle elezioni

KUWAIT CITY – La corte costituzionale del Kwait ha sciolto il parlamento e ha chiesto nuove elezioni per lo stato asiatico.

Secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale, alla base della decisione, ci sarebbero ravvenute irregolarità nelle elezioni dello scorso primo dicembre, quando in seno al Consiglio nazionale fu eletta una maggioranza di connotazione sciita.

Il presidente della Corte Yusef Al Mutawa, ha informato oggi di questa decisione in accoglimento delle proteste sui brogli innalzate dalle opposizioni.

In particolare, nelle mire della Corte sarebbero finite alcune modifiche delle regole delle elezioni giunte a sei settimane dalla elezione. Modiche ritenute incostituzionali e avallate mediante gli speciali poteri che lo sceicco Sabah al Ahmad al Sabah aveva in dote e che di fatto favorirono la vittoria della compagine sciita. 

Nello specifico furono abolite le quattro preferenze per favorire un sistema con solo una manifestazione di voto. Una scelta che fu giustificata dalla necessità di adeguare lo stato emirato ai più moderni sistemi democratici. O quantomeno queste furono le giustificazioni annesse alla scelta che di fatto cambiò lo scenario politico. Oggi, dopo mesi di agitazioni, la scelta di accogliere le ragioni delle proteste. Senza però abrogare gli emendamenti sotto l’esame della corte e ritenuti incostituzionali. E che per questo furono oggetto di contestazione della prime ore dell’apertura delle urne. Le richieste di l’astensione in massa per protestare contro il decreto e le manifestazioni dopo le urne non portarono a nessun risultato prima di oggi.

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