Kenya, assalto finale al centro commerciale Westgate di Nairobi

NAIROBI – Pare essere alle battute finali l’assalto terroristico al centro commerciale Westgate di Nairobi. Secondo quanto trapela da fonti keniote i gruppi armati delle forze dell’ordine starebbero dando “l’assalto finale” ai terroristi jihadisti della “al Shabab” che da sabato hanno assalito quello che considerato il centro commerciale più esclusivo al centro della capitale. Secondo alcune fonti le forze dell’ordine starebbero all’interno dello shopping-center e starebbero riconquistano man mano piani dell’edificio. Altri membri dell’esercito si sarebbero calati dal tetto per colpire sui due fianchi i ribelli.

La mattinata è stata contraddistinta da raffiche di sparatorie e da alcune forti esplosioni. Dall’edificio si è levata persino una colonna di fumo nero la cui origine non è stata delineata. Le fiamme sono state domate solo in tarda serata e qualcuno ha parlato di una probabile azione dei terroristi. Le sparatorie, invece, sono proseguite anche nel pomeriggio. Appare improbabile che tra coloro che hanno sprigionato i colpi ci sia la “vedova bianca” Samantha Lewthwaite, britannica di 29 anni e vedova di Germaine Lindsey, uno dei kamikaze dell’attentato alla metro di Londra nel luglio 2005. Sono gli esperti di terrorismo della Cnn a rendere improbabile l’ipotesi a lungo aleggiata durante questi giorni. L’identità degli altri componenti, almeno 15 secondo le stime ufficiali, non è ancora nota. 

Attualmente, secondo le stime diramate dal ministro degli interni, sarebbero almeno 62 le persone uccise durante l’attentato. 11 i soldati feriti. Tre invece le defezioni tra gli assalitori. 175 i feriti. Alcune testimoni hanno raccontato come molti siano stati giustiziati a freddo soltanto per non avere saputo recitare un passo di una filastrocca araba. I terroristi, la cui matrice può essere rintracciata tra le file di Al Qaeda, sono circondati e non avrebbero più possibilità di scappare dal centro commerciale senza finire nel raggio di azione delle forze dell’ordine. Prima di questa rivendicazione il loro nome era salito alla ribalta della cronaca locale per alcune minacce terroristiche legate al ritiro delle truppe keniote dal Corno d’Africa. L’atto terroristico di Nairobi è finito anche al palazzo di vetro di New York, dove è in atto la 68esima assemblea generale dell’Onu. E’ stato il segretario di Stato Americano John Kerry ha dichiarare la vicinanza alla sfida “a terroristi spietati e privi di valore, sia che siano al centro di Manhattan che in un centro commerciale di Nairobi” proseguendo che “occorre rimanere vigili”.

Non appare chiaro quanti civili siano ancora in pericolo. La “Reuters” a divulgare l’ipotesi che tutti i civili sono in salvo. La suggestione però stride con quanto diffuso dal quotidiano inglese “The Guardian” che parla di almeno 13 persone di nazionalità straniera ancora sotto il controllo dei malavitosi. Tra questi ci sarebbe anche una donna incinta di otto mesi, moglie dell’architetto australiano Ross Langdon. Sul numero totale degli ostaggi il governo non dà stime ufficiali. Quanto dichiarato dal portavoce della cellula criminale Sheik Ali Mohamud Rage fa presupporre che qualche civile sia ancora presente all’interno “Autorizziamo i mujaheddin ad agire contro i prigionieri” si legge in un comunicato on-line. Il presidente keniota Uhuru Kenyatta ha espresso il suo dolore per ogni vita persa, ma “la nostra società multietnica e la nostra diversità è anche la nostra forza”. Sarebbero 200 i civili tratti in salvo dall’assedio, tra cui 65 sono ricoverati in diversi ospedali. Ben più alta la portata pontenziale dell’attentato. Secondo quanto riportato sabato all’ora di pranzo, all’interno del Westgate c’erano almeno 1000 persone. Tra cui molte famiglie con bambini.

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