Rifiuti. Zingaretti e la sua “mini-discarica” a Falcognana non convince i cittadini

ROMA – E’ cominciata la settimana decisiva per il problema rifiuti nel Lazio, ma sopratutto per l’ipotesi, non più tanto tale, di discarica a Falcognana, che dovrebbe avviarsi a partire dal 1 ottobre prossimo. 

Questa mattina circa trecento persone dei comitati no discarica hanno manifestato fuori dal Consiglio regionale del Lazio alla Pisana, dove si è tenuta una seduta d’Aula sulla scottante questione.  Tra striscioni e prodotti dei campi,  i manifestanti hanno puntato il dito contro la scelta del commissario all’emergenza rifiuti della Capitale, Goffredo Sottile, avallata dagli enti locali e dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.

“Nessuno si sognerebbe di realizzare una discarica vicino al Santuario di Lourdes, qui invece vogliono portare i rifiuti a due passi dal Divino Amore” ha gridato una donna dal megafono. Tra gli striscioni esposti, tanti  prendono di mira il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e l’assessore regionale ai Rifiuti, Michele Civita.  Si va da “Zingaretti vergogna”, “Civita imbroglione”, “Civita Pinocchio”, per passare a “A noi il percolato a voi il peculato”, “Pd=Più discariche”. Un cartello recita “La banda della discarica” con sotto le foto dei consiglieri regionali di maggioranza. Un altro striscione con sotto le foto dei consiglieri comunali di maggioranza e la dicitura “Ecco quelli che ci vogliono uccidere”.  Ma slogan a parte,  si è  trattata, tuttavia,  di una protesta composta e quindi sorvegliata da poche decine di agenti posti davanti all’ingresso della Pisana.  Alcuni manifestanti hanno infine contestato le dichiarazioni di Sottile di qualche giorno fa, in cui il commissario sosteneva una distanza ragguardevole tra il Santuario del Divino Amore e la presunta discarica o, addirittura il fatto che attorno non ci fossero abitazioni. “Le prime case sorgono, in realtà,  a meno di 250 metri dalla discarica” ricorda invece qualche residente.

Intanto,  in sede di audizione Nicola Zingaretti, ignorando le proteste e le richieste dei cittadini,  ha voluto rimarcare la totale sicurezza della futura discarica, soffermandosi sulla sua ‘temporaneità’ e sul fatto che saranno ‘solo’ 300 tonnellate al giorno di rifiuti trattati ad essere sversati nel sito, una sorta di mini-discarica quindi. “Ribadiamo con chiarezza non c’è nessun pericolo per la salute. Falcognana si prefigura come un piccolo sito di servizio”. “Visto anche il grado di disaffezione e non fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, ritengo utile e propongo di nuovo la costituzione un comitato composto da municipio  dai comitati di Falcognana per la verifica della gestione di tutte le fasi del sito”. Questo quanto dichiarato da Zingaretti.

Le parole apparentemente rassicuranti del governatore non sono però riuscite a placare gli animi dei cittadini che hanno risposto con un secco No e, hanno rilanciato ulteriori nuove forme di lotta, sia a livello legale che sul territorio. Alle parole del governatore hanno poi fatto immediatamente eco quelle del Presidio NO Discarica Divino Amore che in una nota ha dichiarato: “Il Presidio  liquida seccamente  le parole del  governatore del Lazio che, questa volta, con una retorica paternalistica di  bassissimo profilo si scomoda ad agitare lo spettro del populismo […]. “Al governatore replichiamo che qui non si tratta di populismo ma di legittima difesa di una comunità che sta lottando per quanto c’è di più sacro e inviolabile, ovvero  la salvaguardia dell’ambiente e il diritto al futuro degli abitanti. Al governatore Zingaretti non è bastata la manifestazione di oltre 15 mila persone per  comprendere che è la gente a dire ‘no’ a Falcognana. Evidentemente la parola  democrazia non fa parte del suo vocabolario  visti i reiterati e, già denunciati, comportamenti dispotici messi in atto”. 

Nel frattempo Zingaretti ha anche annunciato i 10 milioni che la Regione stanzierà per realizzare un parco lì dove oggi c’è la discarica più grande d’Europa, quella di Malagrotta. Ha infine  parlato di una nuova gestione dei rifiuti. Il nuovo piano infatti punterà fortemente sulla riduzione, sul riuso e sul riciclo, per dare risposte concrete in termini di sostenibilità ambientale, investendo nella green economy.  

Ma c’è dell’altro che lascia alquanto sbigottiti. Riccardo Valentini, capogruppo di Per il Lazio al Consiglio regionale, probabilmente per placare gli animi, ha proposto addirittura un sistema di controllo on line “per permettere di seguire il percorso con trasparenza e partecipazione”.

Mentre il deputato del Pd, Marco Miccoli, ignorando di fatto che esistono delle regole ben precise dell’Enac, ha continuato con il suo solito attacco a Brunetta, il quale aveva lanciato l’allarme sui possibili rischi aerei per la vicinanza della discarica con l’aeroporto di Ciampino. “Il forcing di Renato Brunetta in difesa della sua lussuosa villa con piscina vicino alla discarica di Falcognana sta raggiungendo punte eccezionali di comicità involontaria: l’ultima trovata, per salvaguardare il suo investimento immobiliare, è l’allarme sul traffico aereo”, ha dichiarato il deputato del Pd.

Insomma, la diatriba sulla discarica si è ridotta alla sola villa di Brunetta. Ma questo lo sanno bene i manifestanti che esclamano: “Perchè Miccoli non si occupa della discarica seriamente invece di pensare solo ed esclusivamente alla villa con piscina di Brunetta?”

In tutto questo balletto di voci discordanti arriva nuovamente la voce del parroco del Divino Amore, Don Fernando, presente oggi alla sede della Pisana, che ha dichiarato: “Se, alla fine, arrivassero i rifiuti a Falcognana, sono sicuro che la lotta della gente sarà dura e noi saremo al loro fianco perché la Chiesa è sempre con i più deboli”.

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