Corea del Nord, 80 esecuzioni pubbliche. Vedevano tv del Sud e materiale porno

PYONGYANG – Più di ottanta persone in sette città sarebbero state giustiziate in pubblico dal regime di Kim Jong-un . E’ quanto riporta il giornale nord coreano “Korea JoongAng Daily” che non riporta comunque prove inequivocabili dell’esecuzione. Se fosse vero sarebbe il primo gesto di questo tipo da quando il 28 dicembre del 2011 il dittatore Kim Jong-un è salito al potere.

 

Il tutto risalirebbe a domenica 3 novembre, secondo quanto riporta una fonte vicina agli affari interni. Secondo quanto si evince nella cittadina di Wonsan, nella provincia di Kangwon, si sarebbe assistito ad otto esecuzioni nello stadio locale, dinanzi a 10 mila persone, tra cui anche bambini costretti con la forza a vedere la macabra scena. Secondo la fonte alle vittime sarebbe stato apposto sulla testa un sacco di color bianco e poi sarebbero state freddate con una mitragliatrice.

A carico dei giustiziati il reato di aver visto la tv sud coreana, esser in possesso di materiale pornografico e aver favorito la prostituzione. Alcuni sono stati uccisi anche perchè in possesso di una bibbia. Poco meglio è andata ai complici e ai familiari delle vittime, che sono stati spediti in campi di prigionia.

In Nord Corea nei casi di cospirazione contro il governo la legge permette di punire i trasgressori con l’esecuzione capitale. Ma il Paese è conosciuto anche come il posto dove se si è in possesso di un cellulare, se si ruba il cibo, in caso di attivismo religioso o si o si commettono intimidazioni pubbliche si può incorrere alla stessa pena stabilita per i reati maggiori.

Al momento dell’esecuzione non è stato chiarito la causa. Secondo quanto riporta la fonte però si sta ipotizzando che Kim Jong-un stia lanciando una campagna di terrore per chi si macchia di reati a sfondo sessuale. Non sarebbe la prima volta, soprattutto se si da adito a quanto ha scritto il 21 settembre dal quotidiano giapponese “Asahi Shimbun”, che aveva riferito di un esecuzione di nove membri della “Unhasu Orchestra” dopo esser stati accusati di aver girato e venduto filmini in cui si riprendevano mentre avevano rapporti sessuali. 

 

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