Catturato il killer di Parigi

PARIGI – La caccia all’uomo pare finita. Il killer di Parigi è stato fermato ieri in un parcheggio di Bois-Colombes, comune a pochi chilometri ad ovest dalla capitale. È stato beccato in un’auto privo di sensi, aveva preso molti medicinali, forse aveva tentato il suicidio.

Le forze dell’ordine sono riuscite ad arrivare a lui grazie a una denuncia sporta da un conoscente. Si è subito riscontrata una grande somiglianza con l’identikit ricavato grazie alle telecamere che lo avevano ripreso più volte dopo l’accaduto di lunedì. Per lo stato fisico in cui si trovava, la polizia non ha potuto interrogarlo e l’ha portato subito all’ospedale, dove gli è stato fatto un prelievo del Dna. Il responso del test ha portato a dire che l’uomo si chiama Abdelhakim Dekhar ed è la stessa persona che è entrata lunedì con un fucile a pompa nella sede del quotidiano di sinistra Libération, ferendo gravemente un assistente fotografo, e che successivamente ha continuato a sparare contro la sede bancaria Société Génerale alla Défense. Dekhar, dopo aver scatenato il panico, era riuscito nel pomeriggio a sparire dalla circolazione prendendo anche in ostaggio un pensionato che gli aveva dato uno strappo agli Champs-Elysées. In seguito l’anziano invece di avvisare subito la polizia, preso dallo choc, è tornato a casa. Ci penserà poi suo figlio a chiamare gli agenti dopo aver visto il padre terrorizzato e, probabilmente, anche la Renault Twingo che aveva subìto un colpo dall’arma del killer.

L’autore degli attacchi cruenti ha quarantotto anni, nato in Mosella da genitori algerini, era stato già implicato e condannato per la strage avvenuta il 4 ottobre del 1994 a Parigi dove, operando dietro le quinte, contribuì con Florence Rey e a Audry Maupin, i cosiddetti “Bonnie-and-Clyde” delle strade francesi degli anni novanta, a uccidere tre poliziotti e un tassista, morti seguite poi da quella dello stesso assassino: Maupin. Dekhar fu condannato nel 1998 per aver acquistato l’arma della stessa sparatoria del ’94 e scontò quattro anni di detenzione; la Florence fu condannata a vent’anni di galera ed è uscita nel 2009. La cattura del malvivente non sarebbe stata possibile senza l’aiuto e la collaborazione dei cittadini francesi, che hanno vissuto nel panico queste ultime giornate temendo di sentire uno sparo da un momento all’altro. Ma per fortuna da oggi saranno meno le persone barricate in casa o i viandanti che si guarderanno dietro le spalle. Nell’occasione, il presidente Francois Hollande sottolinea ed esprime le sue più sentite congratulazioni alla polizia per il lavoro svolto. Il ministro della Difesa, Manuel Valls, rivela che sono state trovate delle lettere nei pantaloni dell’uomo, che tutt’ora si trova in ospedale. Da queste carte forse si potrà arrivare a capire il movente di questa sua sconsiderata follia. Il killer aveva mostrato già segni di pentimento a un suo conoscente dove pernottava da alcune settimane. L’intero popolo francese è sicuramente rincuorato ma, d’altra parte, sarebbe curioso di sapere cosa mai abbia portato quell’uomo a scatenare la paura negli animi della città dell’amore.        

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