Marò. India rinuncia a Sua Act. Nuova udienza tra 2 settimane

ROMA – Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non saranno processati in India con il Sua Act, la legge antiterrorismo che prevede anche la condanna alla pena di morte.

Il procuratore generale indiano Vahanvati ha presentato stamane l’opinione scritta del governo di Nuova Delhi, che si è detto favorevole alla rinuncia a questa legge controversa. La procura ha chiesto però che i capi d’accusa siano comunque formulati  dalla Nia, la polizia investigativa locale, una richiesta respinta in aula dalla difesa dei due marò. Il giudice della Corte suprema ha così deciso di fissare una nuova udienza tra due settimane.

Una pausa che dovrà servire alle parti per mettere a punto le rispettive posizioni. L’accusa dovrebbe chiedere l’incriminazione di Latorre e Girone per l’omicidio di due pescatori del Kerala sulla base del Codice penale indiano. L’Italia esclude che la Nia possa continuare ad occuparsi del caso, in assenza di qualsiasi riferimento al sua Act. 

Il legale dei due marò, Rohatgi, che considera la rinuncia al Sua Act «un primo passo», ha obiettato infatti che è «impossibile» attribuire la giurisdizione a una polizia antiterrorismo fuori dal quadro della legge antipirateria.

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