Disastro aereo Ucraina. Oggi risoluzione Onu. VIDEO

ROMA – Il Consiglio delle Nazioni Unite si riunirà nel pomeriggio alle 15 (21 italiane)  per adottare una risoluzione per il libero e sicuro accesso nel luogo dove si è schiantato il Boeing della  Malaysia Airlines, dove hanno perso la vita 298 persone. 

Il testo, stando a quanto riferiscono le fonti, sarebbe stato proposto  dall’Australia, che ha perso 28 suoi concittadini e che sollecita una immediata cessazione delle attività militari  anche da parte dei gruppi armati (separatisti), nelle immediate vicinanze al luogo dell’incidente. Il testo propone inoltre una cooperazione di tutti  i paesi protagonisti della regione, per una indagine più approfondita. 

Intanto il  presidente Vladimir Putin ha promesso che la Russia farà tutto il possibile perché il conflitto nell’Ucraina dell’est passi dall’attuale fase militare a quella della discussione al tavolo dei negoziati,  esclusivamente con mezzi diplomatici e pacifici.  Il leader del Cremlino ha parlato così in un video registrato nella sua residenza di Novo-Ogarevo (poco fuori la capitale) e pubblicato nella notte (alle 1.40, ora di Mosca) sul sito della presidenza.   “Bisogna fare tutto il possibile per garantire la sicurezza degli esperti internazionali sulla scena”  – ha commentato Putin – “Questo, però, non è sufficiente – ha aggiunto – c’è la necessità che lavori sul luogo dell’incidente una squadra completa di esperti sotto l’egida dell’Icao (Organizzazione internazionale dell’aviazione civile), la corrispondente commissione internazionale. Dobbiamo fare di tutto per garantire la loro sicurezza piena e assoluta, necessaria per garantire il funzionamento dei corridoi umanitari”.   A suo dire, ora “è necessario che tutti coloro che controllano la situazione nella regione si prendano la propria responsabilità sia davanti al loro popolo che a quello dei Paesi i cui cittadini sono stati vittime di questa catastrofe”. Il discorso del leader del Cremlino è stato diffuso nella notte, dopo una serie di telefonate con i colleghi di Gran Bretagna, Olanda, Australia, Francia e Germania. Secondo alcuni media, Londra, Berlino e Parigi stanno tuttavia valutando possibili nuove sanzioni contro Mosca in caso questa non si attivi concretamente per disarmare i separatisti dell’Est, accusati dall’Occidente di aver sparato il missile che ha abbattuto l’aereo malese, con il supporto logistico e tecnico della Federazione.

 

I corpi  delle vittime nei convogli refrigerati: non si sa quando partiranno 

I corpi delle vittime saranno trasferiti a Kharkiv – città nel nord-est rimasta fedele a Kiev – solo dopo l’arrivo sul luogo dell’incidente degli esperti internazionali, che dovranno
accompagnare il convoglio. Lo ha dichiarato a Interfax il vicepremier dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Andrei Purgin, ricordando che in questo momento i corpi finora recuperati (247 su 298) «rimangono in vagoni-frigorifero nella stazione di Torez». 

 

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