Il Presidente tedesco Joachim Gauck ha parlato di genocidio riferendosi all’uccisione e persecuzione di migliaia di cristiani e armeni da parte dell’esercito ottomano nel corso della prima guerra mondiale.
L’annuncio è arrivato giovedi alla vigilia della commemorazione per il centenario di quello che gli armeni chiamano “il grande crimine”. E’ la prima volta che un’autorità tedesca prende posizione sull’argomento. Fino ad oggi considerato tabù per non urtare le sensibilità della numerosissima comunità turca in Germania. “Il destino degli armeni è un esempio della storia di distruzoni di massa, di pulizia etnica e genocidi” ha dichiarato il presidente tedesco “Che pure hanno segnato in modo terribile il ventesimo secolo”. Per il Presidente Recep Tayp Erdogan la questione armena rischia di essere sfruttata in termini politici. Ankara che pure in questi anni non ha negato gli 1,5 milioni di morti armeni tra il 1914-1915 non accetta il termine genocidio, preferendo parlare di atti di guerra. “Non c‘è nessun problema tra turchi e armeni. Oggi come ieri” ha dichiarato Erdogan “Abbiamo semmai un problema con quelli che creano problemi. Con la diaspora armena, che sta cercando di usare i fatti di 100 anni fa a fini politici. Siamo pronti in qualunque momento a parlare con i leader armeni”. Si allunga intanto la lista dei Paesi che parlano di genocidio, divenuti 22. Mentre continua l’assenza di rapporti diplomatici tra Armenia e Turchia.