Iran firma accordo su nucleare. Israele, licenza di uccidere

VIENNA – La Repubblica Islamica iraniana “ha approvato il testo finale dell’accordo nucleare e lo ha firmato”.

Così il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Yukiya Amano come ha riportato “Al Alam” emittente televisiva iraniana in lingua araba.L’Iran e il Gruppo 5+1  (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia, Cina e Germania) hanno raggiunto un accordo sul programma nucleare iraniano, al termine di una maratona negoziale di 16 giorni. Dopo numerosi rinvii, l’intensa attività diplomatica di questa notte ha consentito alle due parti di superare le ultime differenze.Teheran e le potenze occidentali  mettono fine così a una disputa lunga 13 anni: sebbene non si conoscano ancora i dettagli, l’intesa consentirà la revoca delle sanzioni internazionali in cambio dello stop all’arricchimento dell’uranio iraniano e di ispezioni ai siti nucleari.

Aspre critiche  da Israele

“L’Iran ha ricevuto licenza di uccidere”: lo sostiene il ministro israeliana dell’istruzione Miri Regev (Likud) commentando l’accordo di Vienna. Citata da Maariv, la Regev ha aggiunto: Il fatto che a Teheran si festeggia dimostra che si tratta di un accordo negativo per il mondo libero e per l’umanità. Comunque a suo parere ancora non e’ stata detta l’ultima parola ed è possibile indurre il Congresso Usa a bloccare l’accordo di resa dell’Occidente.

L’accordo sul nucleare iraniano “é un grave errore di proporzioni storiche”, ha aggiunto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, citato dal Jerusalem Post all’inizio del suo incontro con il ministro olandese degli Esteri,  Bert Koenders.

“L’Iran otterrà un sicuro cammino verso le armi nucleari. Molte restrizioni che avrebbero dovuto impedirlo sono state rimosse. L’Iran ha vinto un jackpot, una fortuna in denaro, che gli permetterà di perseguire la sua aggressione e il terrore nella regione e nel mondo.  Questo è un grave errore di storiche proporzioni”, ha detto Netanyahu, facendo riferimento agli effetti del sollevamento delle sanzioni  economiche contro Teheran.

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