Siria, 5 anni senza pace. Diplomazia inefficace

NEW YORK – La riunione internazionale di oggi a New York (il cosiddetto International Syria Support Group – Issg) è solo l’ultima in ordine di tempo per tentare di risolvere il conflitto in Siria, ma per la prima volta si svogle nel quadro di una inedita cooperazione tra Stati uniti e Russia, che potrebbe scongiurare un ennesimo fallimento.

La riunione si iscrive nella cornice del processo di Vienna, in base al quale 17 paesi hanno tentato di delineare una road-map per la Siria, devastata da un conflitto che in quasi cinque anni è costato la vita a più di 250mila persone e ne ha costrette all’esodo altri milioni.Iniziative arabe 

Novembre 2011: la Lega araba annuncia un accordo con la Siria per un piano che prevede lo stop alle violenze, la liberazione dei detenuti e il ritiro dell’esercito dalle città. Non viene rispettata alcuna clausola. Nelle settimane successive la Lega sospende l’adesione di Damasco e impone sanzioni molto pesanti.

 Ad inizio 2012, il presidente Bashar al-Assad chiude la porta a qualsiasi soluzione araba e avvia una durissima repressione dell’opposizione.

Piano Annan Aprile 2012: viene raggiunta una tregua nel quadro di un piano steso dall’inviato dell’Onu Kofi Annan e della Lega araba, che però va in pezzi poche ore dopo. 

Ginevra I Giugno 2012: a Ginevra, il Gruppo di azione (Usa, Cina, Russia, Francia e Regno Unito, più la Turchia e la Lega araba) si accorda sul principio di una transizione, ma poi litiga sulla sua interpretazione. Washington sostiene che l’accordo – che non sarà poi mai applicato – apra la strada all’era “”post-Assad””, mentre Mosca e Pechino ribadiscono che spetta ai siriani decidere sul loro futuro.Accordo russo-americano sulle armi chimiche Settembre 2013: gli Stati Uniti e la Russia concludono a Ginevra un accordo sullo smantellamento dell’arsenale chimico siriano. L’accordo scarta in extremis la minaccia di bombardamenti americani, che stavano per essere ordinati dopo un attacco chimico attribuito al regime.Ginevra II Gennaio 2014: i negoziati tra opposizione e regime, avviati dietro pressione degli Usa e della Russia, rispettivamente al fianco dell’opposizione e del regime, si concludono senza risultati concreti. Le trattative finiscono il 15 febbraio e sono seguite dalle dimissioni di Lakhdar Brahimi, che aveva sostituito Kofi Annan in qualità di mediatore dell’Onu. 

Piano Onu Agosto 2015: il Consiglio di sicurezza appoggia unanimemente un’iniziativa che volge a favorire una soluzione politica, decisione accolta con sospetto tanto dal regime che dall’opposizione.Offensiva russa e processo di Vienna Ottobre 2015: tre settimane dopo l’inizio dell’intervento militare russo su richiesta di Damasco, Vladimir Putin passa all’offensiva anche sul fronte diplomatico e politico, ricevendo Assad a Mosca.Il 30 ottobre a Vienna, 17 paesi, fra cui oltre alla Russia e agli Usa anche l’Iran, esaminano la possibilità di una soluzione politica, in assenza di rappresentanti dell’opposizione e del regime. Resta il disaccordo sul destino di Assad.Il 14 novembre a Vienna le grandi potenze si accordano su un calendario: un incontro entro il 1 gennaio tra opposizione e regime, la formazione di un governo di transizione nei prossimi sei mesi e l’organizzazione di elezioni entro 18 mesi. Il 10 dicembre a Riad, i principali gruppi di opposizione politica e armata annunciano un accordo per avviare dei negoziati col regime ma esigono l’allontanamento di Assad con l’inizio di un eventuale periodo di transizione.

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