Bruxelles nel terrore: Isis rivendica le stragi

BRUXELLES – Bruxelles e’ di nuovo paralizzata, quattro mesi dopo gli attentati di Parigi, ma questa volta non c’e’ spazio per le polemiche: tre bombe sono esplose questa mattina, due all’aeroporto e una nella metropolitana, causando piu’ di 30 morti e portando il terrore nel cuore della capitale del Belgio e dell’Ue.

Le autorita’ belghe, accusate di eccessiva prudenza lo scorso novembre, hanno subito innalzato il livello di allarme a 4, il massimo, avviando perquisizioni a tappeto e creando perimetri di sicurezza. Pochi minuti dopo le 8, due esplosioni nella hall delle partenze all’aeroporto di Zaventem, a pochi chilometri dal centro della citta’, hanno provocato morti, feriti e il panico tra le migliaia di passeggeri in partenza e in arrivo nell’ora di punta di un affollatissimo martedi’ mattina in cui i viaggi per lavoro si mischiano con quelli per le vacanze di Pasqua.

Un’ora piu’ tardi, nell’affollatissima metro che viaggiava tra le stazioni di Maalbeek e quella di Arts-Loi, proprio sotto le istituzioni europee, un’altra esplosione ha seminato morte e terrore anche nel centro della citta’. I bilanci delle vittime sono ancora provvisori, le autorita’ sono prudenti e sottolineano la priorita’ alla cura dei feriti, alcuni dei quali sono gravissimi. Le ultime cifre parlano di 14 morti e oltre 80 feriti all’aeroporto, una ventina di morti e oltre un centinaio di feriti per la bomba nella metro. Poco dopo e’ arrivata la presunta rivendicazione dell’Isis, prima in lingua inglese, successivamente, ma solo nel pomeriggio, in francese e in arabo: “Promettiamo agli Stati crociati che si sono alleati contro l’Isis giorni bui in risposta alla loro aggressione contro di noi”. Di certo, l’attacco e’ arrivato a meno di quattro giorni dall’arresto nel quartiere di Molenbeek di Salah Abdeslam, il kamikaze mancato di Parigi che per quattro mesi era stato l’uomo piu’ ricercato d’Europa. Secondo alcuni media russi, tre cittadini bielorussi, Ivan e Alexei Dobvash e Marat Yunusov, sono sospettati di avere partecipato alla realizzazione degli attentati odierni. Yunusov sarebbe originario del Dagestan ed e’ in possesso della cittadinanza bielorussa e belga.

Anche i servizi russi avevano segnalato a febbraio questi tre uomini alle autorita’ belghe. “Siamo stati colpiti al cuore”, ha affermato il premier belga, Charles Michel. “A Zaventem e Maalbeek sono state spezzate vite di persone che si muovevano spensieratamente per andare a scuola e al lavoro, falciate dalla barbarie piu’ estrema”. “Il 22 marzo per il Belgio non sara’ mai piu’ una data come le altre”, ha dichiarato il re Filippo in un breve discorso alla nazione. L’ambasciatore italiano Vincenzo Grassi ha detto di non avere al momento notizia di vittime italiane, ma l’identificazione e’ ancora in corso e, ha ricordato senza voler creare un eccessivo ottimismo, “moltissimi italiani vivono e lavorano in questo Paese”. La citta’ e’ rimasta per alcune ore completamente bloccata, e solo nel pomeriggio scuole e universita’ sono state evacuate e i mezzi pubblici hanno ricominciato a funzionare “gradualmente”.

L’aeroporto restera’ chiuso almeno anche domani. A Zaventem una foto precedente all’attacco mostra tre “viaggiatori” che spingono dei carrelli con i loro “bagagli”: due di loro sono probabilmente i kamikaze che si sono fatti esplodere mentre il terzo, ha detto il procuratore federale, “e’ attivamente ricercato”. Mentre continuano le perquisizioni in “numerosi luoghi” del Paese, e in particolare nel quartiere di Schaarbeek, dove e’ stata trovata una bomba, materiale chimico e una bandiera dell’Isis, il Belgio e’ ripiombato nell’incubo terrorismo, a poco meno di due anni dall’attentato al museo ebraico di Bruxelles che per la prima volta accese i fari sulla minaccia jihadista nella capitale d’Europa.

Bruxelles e’ di nuovo paralizzata, quattro mesi dopo gli attentati di Parigi, ma questa volta non c’e’ spazio per le polemiche: tre bombe sono esplose questa mattina, due all’aeroporto e una nella metropolitana, causando piu’ di 30 morti e portando il terrore nel cuore della capitale del Belgio e dell’Ue. Le autorita’ belghe, accusate di eccessiva prudenza lo scorso novembre, hanno subito innalzato il livello di allarme a 4, il massimo, avviando perquisizioni a tappeto e creando perimetri di sicurezza. Pochi minuti dopo le 8, due esplosioni nella hall delle partenze all’aeroporto di Zaventem, a pochi chilometri dal centro della citta’, hanno provocato morti, feriti e il panico tra le migliaia di passeggeri in partenza e in arrivo nell’ora di punta di un affollatissimo martedi’ mattina in cui i viaggi per lavoro si mischiano con quelli per le vacanze di Pasqua. Un’ora piu’ tardi, nell’affollatissima metro che viaggiava tra le stazioni di Maalbeek e quella di Arts-Loi, proprio sotto le istituzioni europee, un’altra esplosione ha seminato morte e terrore anche nel centro della citta’. I bilanci delle vittime sono ancora provvisori, le autorita’ sono prudenti e sottolineano la priorita’ alla cura dei feriti, alcuni dei quali sono gravissimi.

Le ultime cifre parlano di 14 morti e oltre 80 feriti all’aeroporto, una ventina di morti e oltre un centinaio di feriti per la bomba nella metro. Poco dopo e’ arrivata la presunta rivendicazione dell’Isis, prima in lingua inglese, successivamente, ma solo nel pomeriggio, in francese e in arabo: “Promettiamo agli Stati crociati che si sono alleati contro l’Isis giorni bui in risposta alla loro aggressione contro di noi”. Di certo, l’attacco e’ arrivato a meno di quattro giorni dall’arresto nel quartiere di Molenbeek di Salah Abdeslam, il kamikaze mancato di Parigi che per quattro mesi era stato l’uomo piu’ ricercato d’Europa.(AGI) Sar/Ven (Segue) 222101 MAR 16 NNNN ZCZC AGI0862 3 EST 0 R01 / (Riepilogo) Bruxelles: due stragi, Isis rivendica in inglese (2)= (AGI) – Bruxelles, 22 mar. – Secondo alcuni media russi, tre cittadini bielorussi, Ivan e Alexei Dobvash e Marat Yunusov, sono sospettati di avere partecipato alla realizzazione degli attentati odierni. Yunusov sarebbe originario del Dagestan ed e’ in possesso della cittadinanza bielorussa e belga. Anche i servizi russi avevano segnalato a febbraio questi tre uomini alle autorita’ belghe. “Siamo stati colpiti al cuore”, ha affermato il premier belga, Charles Michel.

“A Zaventem e Maalbeek sono state spezzate vite di persone che si muovevano spensieratamente per andare a scuola e al lavoro, falciate dalla barbarie piu’ estrema”. “Il 22 marzo per il Belgio non sara’ mai piu’ una data come le altre”, ha dichiarato il re Filippo in un breve discorso alla nazione. L’ambasciatore italiano Vincenzo Grassi ha detto di non avere al momento notizia di vittime italiane, ma l’identificazione e’ ancora in corso e, ha ricordato senza voler creare un eccessivo ottimismo, “moltissimi italiani vivono e lavorano in questo Paese”.

La citta’ e’ rimasta per alcune ore completamente bloccata, e solo nel pomeriggio scuole e universita’ sono state evacuate e i mezzi pubblici hanno ricominciato a funzionare “gradualmente”. L’aeroporto restera’ chiuso almeno anche domani. A Zaventem una foto precedente all’attacco mostra tre “viaggiatori” che spingono dei carrelli con i loro “bagagli”: due di loro sono probabilmente i kamikaze che si sono fatti esplodere mentre il terzo, ha detto il procuratore federale, “e’ attivamente ricercato”. Mentre continuano le perquisizioni in “numerosi luoghi” del Paese, e in particolare nel quartiere di Schaarbeek, dove e’ stata trovata una bomba, materiale chimico e una bandiera dell’Isis, il Belgio e’ ripiombato nell’incubo terrorismo, a poco meno di due anni dall’attentato al museo ebraico di Bruxelles che per la prima volta accese i fari sulla minaccia jihadista nella capitale d’Europa.

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