Isis. Arse vive 19 ragazze, continua il genocidio a Yezidi

TEHERAN – Ancora un ato di estrema disumanità da parte del gruppo terroristico dell’Isis. I miliziani hanno bruciato vive, in mezzo ad una piazza di Mosul (Iraq), 19 ragazze curde che si erano rifiutate di divenire schiave sessuali dei combattenti jihadisti.

A riferirlo è l’agenzia di notizie Ara (Kurdish News Agency), ripresa dai media iraniani. Le giovani donne, chiuse in gabbie di ferro, sono state portate in una piazza della roccaforte irachena del Califfato nero, e date alle fiamme, davanti a centinaia di presenti. “Nessuno ha potuto fare niente per salvarle”, ha detto un testimone all’Ara.

Stando a quanto riportato ancora dall’agenzia Ara, nel mese di Agosto l’Isis ha conquistato  la regione dello Yezidi  nel nord dell’Iraq, provocando un vera e propria fuga di massa che ha coinvolto circa 400mile persone. L’Isis durante quel periodo ha commesso uccisioni di massa, rapimenti e stupri. Si palra di 3mila ragazze rapite e ridotte a schiave sessuali per compiacere i militari dello Stato islamico. A nulla sono valsi gli appelli di Human Rights Watch che ha cercato di far rilasciare le donne dello Yezidi, tra le quali risultano esserci anche delle bambine.

Brutalmente violentate spesso la ribellione di queste donne conduce a morte sicura.  “Molti degli abusi, tra cui la tortura, la schiavitù sessuale e la detenzione arbitraria, sono crimini di guerra se commessi nel contesto di un conflitto armato e crimini contro l’umanità visto che rientrano nella politica dell’Isis”, ribadisce HRW che dopo aver documentato tale pratica ha parlato di un vero e proprio genocidio contro le donne di Yezidi.

Condividi sui social

Articoli correlati