MANAGUA – Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, è stato rieletto per la terza volta consecutiva come capo di Stato del Paese centroamericano, con un ampio vantaggio.
Le elezioni, tuttavia, rischiano di suscitare polemiche perché si sono tenute senza il controllo di osservatori internazionali e non sono state riconosciute dal principale blocco di opposizione che le ha boicottate. Il leader sandinista, che venerdì prossimo compirà 71 anni, è il vincitore virtuale anche se lo spoglio non si è ancora concluso, in questa occasione al fianco dell’influente moglie Rosario Murillo che sarà vice presidente. L’affluenza è stata del 65,3% (secondo il titolare del Consiglio supremo elettorale, Roberto Rivas), dato però contestato dall’opposizione. Secondo i risultati preliminari, in base al 21,3% delle schede scrutinate, Ortega ha ottenuto il 71,3% dei voti, contro il 16,4% dello sfidante più vicino, l’ex dirigente Contra, Maximino Rodríguez.
Benché lo scrutinio non sia ancora finito, la tendenza a favore di Ortega con una così ampia differenza rende impossibile una inversione di rotta, secondo gli analisti locali. Prima della lettura dei risultati provvisori, i leader del Frente Amplio Democratico (Fad), principale coalizione di opposizione, hanno fatto sapere che non riconosceranno i risultati di questa “farsa elettorale e frode costituzionale”. Ma subito migliaia di simpatizzanti di Ortega e Murillo si sono riversati in strada e nelle piazze di Managua per festeggiare. Con bandiere del Fronte sandinista di liberazione nazionale, hanno improvvisato caroselli a bordo di moto e camion, lanciando petardi, cantando e ballando.
Ortega ha guidato il Nicaragua, il secondo Paese più povero dell’America latina dopo Haiti, in due tornate. La prima dal 1985 al 1990, quando venne sconfitto da Violeta Chamorro, la seconda dal 2007, vincendo le elezioni celebrate quell’anno, quindi nel 2011 e ora.