Usa, Flynn pronto a testimoniare in cambio dell’immunità

NEW YORK – Il generale Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione presidenziale Trump costretto alle dimissioni dopo poche settimane, a causa delle conversazioni telefoniche non dichiarate con l’ambasciatore russo a Washington, Sergej Kisliak, e’ pronto a testimoniare di fronte alla commissione d’Intelligence del Senato Usa, che ha assunto l’iniziativa delle indagini sui presunti legami tra la campagna di Trump e la Russia.

Lo ha confermato il legale dell’ufficiale, Robert Kelner, dopo le indiscrezioni diffuse dal “Wall Street Journal”. Flynn, ha spiegato il suo legale in un comunicato, “ha certamente una versione da raccontare, ed e’ deciso a farlo, a patto che le circostanze lo permettano”. Stando a fonti anonime del congresso citate dal “Wall Street Journal”, i legali del generale e la commissione d’Intelligence stanno negoziando una “immunita’” da “ingiusti processi”. Nelle ultime settimane quattro altri collaboratori della campagna di Trump, oggetto delle indiscrezioni di stampa in merito ai presunti legami con la Russia, si sono detti disponibili a testimoniare di fronte alle commissioni di Camera e Senato per chiarire la loro posizione. Nel suo comunicato, Kelner afferma che le accuse non sostanziate e le allusioni di stampa ed esponenti politici, secondo cui Flynn sarebbe responsabile di “tradimento”, costringono il suo assistito a negoziare forme di tutela. “Nessuna persona ragionevole che goda di consulenza legale”, ha scritto Kelner, “accetterebbe di sottoporsi a un interrogatorio in un clima di caccia alle streghe cosi’ esasperato senza adeguate garanzie contro un ingiusto processo”. Dopo le sue dimissioni da consigliere per la sicurezza nazionale, Flynn era stato contestato per alcune partecipazioni retribuite a dibattiti ed eventi pubblici organizzati da soggetti russi come “RT”, precedenti alle sue attivita’ nel contesto della campagna elettorale del presidente Trump. 

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