Turchia: Stato di emergenza e purghe finiranno a luglio

ANKARA – Lo stato di emergenza imposto in Turchia in risposta al fallito golpe del 15 luglio scorso si concluderà “fra circa tre mesi”, secondo il responsabile della direzione generale d’informazione e stampa della Turchia, Mehmet Akarca.

“Non durerà molto”, ha detto Akarca, consigliere speciale del premier Binali Yildirim. La misura è stata appena rinnovata per tre mesi e a luglio sarà in vigore da un anno. In questo periodo restante, Ankara conta di concludere i processi di epurazione dei presunti seguaci della rete del leader religioso in esilio Fethullah Gulen, accusato dal governo di aver orchestrato il golpe. “L’obiettivo è disfarsi di loro, quando lo avremo fatto lo stato di emergenza potrà finire”, ha aggiunto.

A proposito delle purghe, il vicepresidente per le questioni internazionale per partito Akp, Mehdi Eker, ha detto che “tutto è stato fatto nel rispetto della legge”. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno invece denunciato torture e maltrattamenti dei detenuti, mentre l’Unione europea ha criticato più volte la deriva presa da Ankara negli ultimi mesi. Oggi la corte d’appello di Atene ha respinto la richiesta di estradizione di alcuni ufficiali turchi arrivati nel Paese l’estate scorsa, accusati di esser golpisti da Ankara. Secondo i giudici, se estradati avrebbero rischiato di esser torturati. La Turchia ha definito la decisione “ingiusta e non degna di un Paese amico”.

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