“Right to play” è una iniziativa nata da un evento organizzato per i giochi olimpici invernali norvegesi del 1994, tuttora sostiene lo sport
ROMA – Si avvicinano le Olimpiadi, l’appuntamento interessa molto le organizzazioni che lavorano alla valorizzazione del potenziale sociale dei quartieri svantaggiati, ad esempio nella promozione dello sport giovanile.
Assieme ad associazioni ed ong come Greenhouse e soggetti finanziatori come la Goldman Sachs, l’ Agenzia Norvegese per lo Sviluppo e la Cooperazione fornirà un importante supporto.
Tra le realtà coinvolte figura “Right To Play”, iniziativa permanente che si è sviluppata a partire dai giochi olimpici invernali del 1994 a Lillehammer: l’idea era dare l’opportunità ai giovanissimi di qualsiasi fascia sociale di praticare gli sport.
L’organizzazione di Right to Play in seguito ha stabilito la sua sede a Toronto in Canada, dove gli operatori vengono preparati a lavorare con l’infanzia in diversi paesi. Le persone coinvolte in queste attività debbono conoscere differenti discipline come la risoluzione dei conflitti, questioni mediche e sociali, perchè occorre affrontare situazioni regionali e culturali critiche.
L’organizzazione include noti giocatori come Didier Drogba (Chelsea) nel ruolo di particolari supporter dell’associazione, che coopera assieme ad una pluralità di soggetti sostenuti da varie istituzioni tra cui l’Agenzia Norvegese per lo Sviluppo e la Cooperazione. “Right To Play” lavora anche alla promozione della parità attraverso lo sport in Medio Oriente. Gli organizzatori hanno affermato più volte che la crescita della consapevolezza dei diritti è particolarmente vicino allo spirito delle Olimpiadi.