L’Iran sul piede di guerra. Lanciato missile lunga gittata

ROMA – “Non siamo meno degli americani, abbiamo anche noi i missili e possiamo colpire ovunque”.

E’ questo in sintesi il messaggio che lo stato iraniano sta lanciando a tutto il mondo, mentre continuano i suoi test con i lanci di  nuovi missili sul Golfo Persico. Azioni militari che aumentano ulteriormente le tensioni diplomatiche, specie con gli Stati Uniti, le cui navi pattugliano da sempre lo Stretto di Hormutz dove transitano la maggior parte delle imbarcazioni per rifornire gli stati dell’oro nero.
Le forze armate iraniane – si legge in un dispaccio di agenzia –  hanno testato un secondo missile a lungo raggio. Lo ha annunciato l’Ammiraglio Mahmoud Mousavi, precisando che il test riguarda il missile Nour, derivato dal C-802 cinese, il quale ha una gittata di 200 chilometri. Secondo l’Ammiraglio, citato dalla tv di Stato, la versione provata del Nour è stata migliorata rispetto alla precedente nei sistemi anti-radar. In precedenza lo stesso Mousavi aveva annunciato che era stato testato con successo un altro missile a lungo raggio nello Stretto di Hormuz, il Qader. Oggi è l’ultimo dei 10 giorni di esercitazioni militari navali nello Stretto, punto strategico per il transito del petrolio prodotto nel Golfo. La tensiona Usa-Iran rimane altissima dopo la minaccia di Teheran di chiudere questo braccio di mare in caso di nuove sanzioni contro le sue esportazioni di greggio.

E non è tutto. La Banca centrale iraniana – fa sapere il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad –  risponderà  con forza  alle nuove sanzioni imposte dagli Stati Unite per bloccare il controverso programma nucleare portato avanti da Teheran.   Ahmadinejad, ha definito la Banca centrale come l’ossatura del Paese nell’affrontare le pressioni esterne, in grado di  sventare i piani nemici. “Dobbiamo proteggere il popolo e la nazione contro i complotti dei nemici, in modo che il popolo non sia sotto pressione”, ha dichiarato Ahmadinejad secondo un comunicato pubblicato sul suo sito Internet.  

Indubbio che la chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe non solo avere degli effetti dannosi sull’intera economia globale, ma accendere la miccia per scatenare l’ennesimo conflitto medio orientale.

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