Costa D’Avorio: caso e tensione, Gbagbo si autoproclama presidente

ABIDJAN – Il Presidente Laurent Gbagbo si è autoproclamato nuovo Presidente della Costa D’Avorio  nel palazzo presidenziale di Abidjan con il sostegno dell’esercito.

La sua rielezione è fortemente contestata da osservatori esterni, comunità internazionale, opposizione e commissione elettorale. Il Consiglio costituzionale, venerdì, in contrasto con la commissione, aveva proclamato Gbagbo vincitore delle elezioni presidenziali del 28 Novembre, invalidando i risultati della commissione che davano vincitore l’ex primo ministro Alassane Ouattara con il 54,1% delle preferenze. Gbagbo ha subito ricevuto il sostegno del primo ministro uscente Guillame Soro, che è stato subito rinominato. Soro, leader politico delle “Forces Nouvelles” e del nord del paese, era stato il protagonista del fallito putch del 2002, poi nominato primo ministro nel 2007 grazie ad un accordo raggiunto con Gbagbo.

La cerimonia di inaugurazione di Gbagbo è stata trasmessa in diretta televisiva nazionale, dopo l’appoggio dato dal capo di Stato Maggiore, il Generale Philippe Mangou.
Le Nazioni Unite, gli Stati Uniti, Unione europea, Francia, Gran Bretagna, il Canada e  il Belgio hanno riconosciuto in queste ultime ore la vittoria di Alassane Ouattara chiedendo al Presidente uscente Gbagbo di ammettere la sconfitta. L’Unione  Africana ha avvertito che prenderà provvedimenti contro chi si oppone alla proclamazione della commissione elettorale indipendente.
Il Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana ha concordato di incontrarsi nuovamente per discutere della situazione e per “prendere tutte le misure appropriate contro i responsabili che potrebbero affossare l’integrità del processo elettorale”. L’Unione africana ha anche annunciato l’invio di un inviato ad Abidjan, l’ex presidente sudafricano Thabo Mbeki ,per tentare di trovare una soluzione alla crisi ivoriana. Quest’ultimo è arrivato in Costa d’Avorio  Domenica mattina secondo fonti aeroportuali.
L’investitura si è svolta in un clima di estrema tensione e violenza nel paese e in particolare nella capitale Abidjan, dove si sono registrati due morti nella notte e violente proteste degli studenti scesi in strada a manifestare il dissenso ed erìgendo barricate con pneumatici incendiati.
La situazione nel paese rischia di degenerare rapidamente, soprattutto dati gli ultimi dieci anni di instabilità e visto il fortissimo malcontento popolare. Al momento nel paese regna il caos totale: una elezione con due Presidenti.

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