Afghanistan: manifestazione contro le frodi elettorali

KABUL – Mentre appare sempre più certo che nei prossimi giorni dovrebbero essere annunciati i risultati definitivi delle legislative afghane.

Si moltiplicano in Afghanistan le manifestazione di protesta contro le frodi che sarebbero state compiute nel corso del voto dello scorso 18 settembre e nel successivo spoglio delle schede. Ieri centinaia di persone hanno manifestato a Kabul per protestare contro le frodi commesse e per chiedere che si ritorni alle urne. Manifestazioni simili si erano già svolte nelle scorse settimane a Jalalabad, Khost e nella provincia di Paktya nell’est del Paese. In testa ai cortei decine di candidati non eletti. Uno di questi, il parlamentare uscente e non rieletto Kabir Ranjbar ha spiegato che: “i vincitori non sono i veri rappresentanti del popolo afghano”. Inoltre Rnjbar ha affemrato che: “le votazioni sono state illegittime e dovrebbero essere annullate. Se la richiesta non verrà esaudita le proteste continueranno”. Nel frattempo il Washington Post ha pubblicato un intervista ad un funzionario della Commissione elettorale indipendente afghana, Cei. Si tratta di Abdullah Ahmadzai che ha rivelato che la Cei ha scoperto nei suoi depositi decine di migliaia di schede elettorali non scrutinate. Si tratta dei voti provenienti da 511 seggi di 20 diverse province del Paese asiatico. Lo scorso 20 ottobre la Cei aveva annunciato di aver invalidato quasi un quarto dei circa 5,6 milioni di schede elettorali votate. La commissione incaricata di indagare sulle violazioni aveva d’altra parte ricevuto quasi 6mila reclami per irregolarità e frodi possibili, di cui la metà potrebbe modificare parte dei risultati. I risultati definitivi del voto dovevano essere annunciati il 30 ottobre, ma la loro pubblicazione è stata postcipata.

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