Berlusconi: elezioni a ottobre le vuole il Pd. Bersani: si vota nel 2013

ROMA – Berlusconi cerca di riprendere la scena. Sente il terreno franargli sotto i piedi . 

I  “ colloqui” con Minetti, le “ girl”, il giro delle escort, gli interventi di Emilio Fede che deve correre ai ripari perché le ragazze sono gelose, l’euro tira molto, mostrano, se ce ne era bisogno quanto fossero “ galanti “ ke cene del cavaliere. E, questa volta, non puù neppure dire che sono tutte balle dei giornalisti. La sua voce che risponde alle affezionate ragazze che lo chiamano “amore, amore mio” non lascia adito a dubbi. Mma ancor più grave arriva la sentenza che annulla la condanna a Dell’Utri, ma non lo assolve e rinvia ad un nuovo processo. Già il compare di Berlusconi è quello che ha ha fatto da mediatore fra il cavaliere, l’imprenditore di successo, e la mafia. In questa situazione non poteva  affidarsi allo scialbo Angelino Alfano. Doveva ripresentarsi in prima persona , suscitare scalpore, fare titolo sui giornali, cercando di far dimenticare Ruby, Dell’Utri, Mangano il finto stalliere che aveva preso posto in casa del ex premier.

Il cavaliere  torna in campo. Alfano obbedisce

Allora ecco che si ripresenta alla Camera dopo aver riunito i suoi. Alfano aveva dato il grande annuncio: dopo le amministrative  vi faremo una sorpresa, con le nostre decisioni  cambieremo la storia del Paese: Angelino aveva a malapena strappato qualche titolo sui giornali, punto e basta. Berlusca  aveva bisogno di ben altro. La grande sorpresa annunciata dal suo segretario altro non era, come tutti avevano capito, che una solenne bufala: il cambio del nome del partito, la ricerca dell’alleanza con i moderati. Poca cosa. Arriva il cavaliere e lancia la vera notizia che fa drizzare le orecchie a editorialisti, retroscenisti, semplici cronisti e mette in allarme Monti e il suo governo. Con tono disinvolto Berlusconi butta lì:”E’ possibile che si vada a elezioni a ottobre”.” La sinistra, potrebbe volere il voto anticipato in quanto  in realtà non vorrebbe modificare l’attuale sistema elettorale perché la legge in vigore le sarebbe più favorevole e, quindi, potrebbe tentare di andare al voto a ottobre. La questione, è che “la Lega masochisticamente ha deciso di andare alle amministrative da sola e Fini è andato via”.

Appello per una federazione dei moderati

 E, con Alfano che obbedisce agli ordini, agita lo spauracchio del possibile successo della sinistra.  Sa bene che Casini non tornerà all’ovile, così Fini. Allora indora la pillola, come sanno fare tutti i bravi venditori, i piazzisti. Ecco il progetto: “L’acronimo Pdl – dice- non suscita emozione, quindi al prossimo congresso sottoporremo un altro nome per il partito che resta lo stesso, composto dalle stesse persone che credono nelle stesse cose, nelle nostre idee”.  “A tutti i partiti moderati l’ex presidente del Consiglio propone una confederazione con la possibilità di mantenere la propria sigla e di unirsi a noi”. “I moderati in Italia dal ’48 ad oggi sono la maggioranza del Paese se non si dividono, se arriva qualcuno che li divide consegna automaticamente la maggioranza alla sinistra – ha proseguito – noi speriamo assolutamente che i moderati si possano presentare insieme alle prossime elezioni e quindi faremo tutto ciò che sarà in nostro potere di fare per far sì che tra i moderati non ci siano delle fratture.
L’operazione ha una sua logica, in senso berlusconiano.  Le elezioni a ottobre sono lo spauracchio da agitare a Casini e soci: Vince la sinistra e vi fanno fuori. Non siete più l’ago della bilancia. Perciò venite con noi. Subito. E precisa: non sono io che voglio le elezioni a ottobre  è Bersani. Poi, masochisticamente direbbe il cavaliere, parla delle elezioni francesi. “ Non ci auguriamo la vittoria della sinistra ma qualora vincesse Hollande ci sarebbe un vento nuovo” in quanto il candidato socialista si è sempre opposto alle politiche di eccessivo rigore in Europa”. Ma, se così è, perché avanzare lo spauracchio della vittoria della sinistra, del Pd, visto che proprio Bersani ha firmato un manifesto con i socialisti di Holland, il “ vento nuovo”?

Il segretario del Pd: se il cavaliere ha dei problemi lo dica

Il segretario  del Pd la prende con filosofia. Ci scherza su: “ Berlusconi ha tante cose da dire, al Pd vorrei pensare io, mi consenta che sia io a parlare del Pd”. Poi cambia tono e afferma: “ Iil Pd ha dato una parola e la mantiene. Se Berlusconi ha un’altra idea non ce la attribuisca”. “Se ha dei problemi lui li dica, vedo certamente un po’ di disagio sull’altro fronte, soprattutto  perché da quel lato non funziona il tentativo di mettersi al riparo dalla vicenda Monti per non pagare dazio. Ma molti ricordano che Monti non è venuto dopo i partiti, Monti è venuto dopo Berlusconi dovendosi caricare lui, e un po’ anche noi, delle difficoltà che ha trovato”.
Poi, masochisticamente direbbe il cavaliere, parla delle elezioni francesi. “ Non ci auguriamo la vittoria della sinistra ma qualora vincesse Hollande ci sarebbe un vento nuovo” in quanto il candidato socialista si è sempre opposto alle politiche di eccessivo rigore in Europa”. Ma, se così è, perché avanzare lo spauracchio della vittoria della sinistra, del Pd, visto che proprio Bersani ha firmato un manifesto con i socialisti di Holland, il “ vento nuovo”?

La freddezza di Casini: è un  proposito dell’ex premier

“Il Pd – ha concluso il segretario democratico – mantiene la parola data e per noi si vota nella primavera del 2013”.  Anche se il percorso  per arrivare a quella data è molto accidentato.  Per esempio sia Fornero sia il Pdl sembrano decisi a modificare l’articolo 18 con un emendamento per ridurre i poteri del giudice nei casi di licenziamenti per motivi disciplinari. Il Pd avverte che gli equilibri raggiunti non si possono alterare. Casini cui è diretto il messaggio di Berlusconi non mostra molto calore. “ E’ un suo proposito ( di Berlusconi ndr) che rispetto- dice- ma l’unità dei moderati si fa su cose concrete, non su nominalismi, su cose vere. Se pensiamo all’uso del termine moderati in questi  anni, vediamo che è stato molto abusato”. Tradotto: un messaggio al cavaliere che la paternità dei moderati spetta all’Udc che, guarda caso, punta a diventare il riferimenti dei moderati. Appunto.

 Il Pd .Dimezziamo il finanziamento ai partiti

 Sempre sul fronte dei Democratici il segretario in conferenza stampa avanza la proposta sul finanziamento ai partiti da approvare subito, entro l’estate. . “ Quando il Paese tira la cinghia- afferma il segretario del Pd- la politica deve tirarla due volte.” E propone il dimezzamento, da subito, del finanziamento passando da 182 milioni a 90 milioni  con contributi ai partiti per i voti validi ottenuti insieme a  contributi in proporzione a piccole donazioni ricevute. . Per i  controlli, il segretario del Pd dice di pensare a un triplice sistema: controllo della Corte dei conti, pubblicazione dei bilanci su Internet, certificazione da parte di società di revisione.

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