Manovra da 70 miliardi. Tranquilli pagano i soliti

ROMA – Quella che poche settimane fa era presentata come una manovrina, un aggiustamento dei conti, presenta un conto salatissimo. 70 miliardi è il totale degli effetti derivanti dalla manovra che si stimano fino al 2014. E ad essere colpiti dai tagli sono principalmente i più deboli, i primi puniti in ordine di comparizione saranno, già da lunedì prossimo, coloro i quali si rivolgeranno ad un ospedale in codice bianco e coloro i quali necessiteranno di una ricetta. 25 euro il ticket per i primi e 10 euro a ricetta i secondi.

Vengono poi tagliate tutte le quasi 500 agevolazioni fiscali, figli a carico ed istruzioni, spese mediche e scuole per l’infanzia, per tutte le voci  è previsto un taglio iniziale del 5% dal 2013 che arriverà al 20% a partire dal 2014, un impatto durissimo per i redditi più bassi.
Viene modificato anche il superbollo sul conto titoli che nonostante il remaquillage resta una patrimoniale al contrario. Ora gli scaglioni sono fissati così: fino a 50.000 euro, bollo di 34,20, tra 50 e 150mila bollo di 70, tra 150 e 500mila bollo di 240 ed oltre 500 mila bollo di 680. Dal 2013 gli importi saliranno, tra 50 e 150mila bollo di 230 euro, 780 tra 150 e 500mila e 1.100 per i conti oltre i 500mila euro.

In sostanza fino al 2012 chi ha 25mila euro sul conto titoli pagherà l’1,36 per mille di bollo mentre chi ha 2 milioni pagherà appena lo 0,34 per mille di bollo. Dopo il 2013 con 25mila euro si continuerà a pagare l’1,36 per mille mentre con 2 milioni l’imposizione balzerà, si fa per dire, al 0,55 per mille.

Ed a pieno titolo si inserisce, in una manovra che ha il sapore amaro della lotta di classe, della ribellione dei ricchi contro i poveri, rei evidentemente di esistere, anche il taglio della rivalutazione delle pensioni più alte, dove però ‘più alte’ è riferito ad assegni di importi e partire da 1430 euro lordi mensili, pari a circa 1.000 netti, che subiranno una limitazione della rivalutazione Istat, ed a assegni di importi a partire da circa 2.400 euro lordi mensili pari a meno di 1.900 euro mensili. Un esperto del settore, il leader del Partito dei Pensionati Carlo Fatuzzo ha commentato: Si colpiscono le pensioni medie appena sufficienti ad arrivare alla meta’ del mese. Veramente inconcepibile”.

Impressionante anche il confronto con la manovra che era stata licenziata dal Consiglio dei Ministri e che prevedeva una correzione di ‘appena’ 25 miliardi al 2014, gli emendamenti approvati migliorano infatti i saldi rispettivamente di 2,103 miliardi nel 2011, 5,425 miliardi nel 2012, 6,528 miliardi nel 2013 e 22,608 miliardi nel 2014, importi che si vanno a sommare agli effetti della prima versione del decreto che erano pari ad appena 5 milioni nel 2011 e 152 milioni nel 2012, cui facevano seguito 17,877 miliardi nel 2013 e 25,365 miliardi nel 2014 lasciati, in sostanza, al Governo che verrà.

Ora il Governo sembra coeso intorno al fortino venutosi a creare attorno ad una manovra che fa tornare in mente l’arma di fine di mondo del Dottor Stranamore ed il Presidente dei deputati Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, dichiara, non senza basi, ‘Mentre l’opposizione ha dato prova di senso di responsabilita’ consentendo una rapida approvazione della manovra, e’ del tutto destituita di fondamento la posizione secondo la quale una volta approvato il decreto il Governo si dovrebbe dimettere. Questo perche’ sarebbe un salto nel buio che potrebbe provocare nuovi assalti speculativi; inoltre perche’ non c’e’ in campo nessuna soluzione alternativa e infine perche’ non e’ tempo di governi tecnici’.

Ma per qualcuno il momento è sempre quello giusto per pensare ai propri interessi, come dimostra l’insurrezione dei parlamentari contro quelle norme che avrebbero portato all’abolizione di numerosi ordini professionale, norma sostanzialmente disinnescata, arrivando talvolta a situazioni eccessive e  singolari nel tentativo di difendere gilde ed autonomie, come nel caso della dichiarazione dell’Organismo unitario dell’Avvocatura che si premura di ricordare come dica di no al controllo della Covip (che è l’organismo che controlla i fondi pensione) sulle Casse dei professionisti.
Dopo il passaggio a Montecitorio si assisterà poi alla parte più dura di questa durissima manovra, la sua reale applicazione nella vita dei cittadini.

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