Rifiuti. De Magistris “non vogliamo l’elemosina della Lega”

NAPOLI – In un’intervista al quotidiano L’Unità Luigi De Magistris ha mostrato il suo carattere tagliente: “La Lega non vuole i rifiuti di Napoli e preannuncia barricate? E noi non vogliamo l’elemosina della Lega. Stiano tranquilli: non glieli manderemo”. Il neo eletto sindaco di Napoli promette l’avvio della raccolta differenziata porta a porta per questo autunno, la costruzione di impianti di compostaggio, ma non farà ricorso a nuove discariche né ad inceneritori come quelli di Acerra.

C’è già chi parla di esagerazioni, come quelle sue dichiarazioni poco dopo l’insediamento a Palazzo Santa Lucia di “pulire la città in 5 giorni”. Allora l’ex magistrato ancora non aveva fatto i conti con un sistema decennale di ecomafie e collusioni, salite a galla pochi giorni fa nell’ambio di un’inchiesta della Procura di Napoli su presunte irregolarità nei bandi di gara per la gestione dei rifiuti. De Magistris si è trovato nel bel mezzo di scioperi, discariche sature e un governo leghista che hanno rallentato i suoi piani di pulizia. Ma la questione rifiuti va risolta. E come per il passato anche questa volta si chiede aiuto oltre i confini. Per ora non sono ancora noti i nomi dei paesi esteri che dovranno accogliere la spazzatura partenopea e l’ex Pm mostra il suo assoluto riserbo. “Sono in dirittura di arrivo due accordi con altrettanti paesi stranieri disposti a darci una mano per alleggerire le giacenze. Cinquemila tonnellate a settimana, ventimila al mese”.

A chi gli contesta una soluzione contraddittoria rispetto alla sua politica dichiaratamente ostile agli impianti di combustione, risponde: “I rifiuti che imbarcheremo sulle navi andranno negli inceneritori, certo. Ma sono inceneritori a norma. Niente a che vedere con quello che hanno intenzione di costruire da noi”. Per ora non ci sono nomi, ma secondo alcune fonti i rifiuti potrebbero andare in Norvegia e in Finlandia. Il motivo di questa segretezza è stato attribuito, dallo stesso sindaco, al boicottaggio da parte delle ecomafie. “Nelle scorse settimane abbiamo registrato degli episodi che ci fanno chiaramente intendere come le ecomafie siano mobilitate per impedirci di varare il piano che dovrà portare alla piena autonomia di Napoli nella gestione del ciclo dei rifiuti. L’opposizione della Lega, al confronto, fa ridere”, ha spiegato il sindaco. Intanto una richiesta per l’invio di rifiuti negli impianti tedeschi di Amburgo e Brema è già in Regione.

Quanto costa tutto questo? Secondo quanto riportato da una nota della Cgil: “I cittadini di Napoli nel giro di un anno e mezzo hanno visto quasi raddoppiare la TARSU che con la recente deliberazione della Provincia di Napoli si arricchisce di un ulteriore 25% portando il costo dello smaltimento complessivo dei rifiuti a 140 euro a tonnellata”. Si tratta di imposte che ogni anno Regione e Provincia aumentano in maniera sconsiderata per offrire in cambio molta incertezza. E sebbene il Comune stia facendo del suo meglio per ripulire strade e marciapiedi, si continua ad appiccare fuoco a cassonetti e sacchetti della spazzatura. Il problema rifiuti per il momento è lontano dall’essere risolto.

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