ROMA – La notizia piomba come una bomba deflagrante sulla quiete dei sindacati gialli oramai consolidata in diciassette anni di berlusconismo. «Il Comitato centrale della Uil nazionale, già convocato per il prossimo 16 settembre, deciderà, anche sulla base degli effetti della mobilitazione in corso nel settore, la data di uno sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego». Ci stropicciamo gli occhi perché crediamo di non aver compreso.
Sogniamo o siamo desti?
Ci convinciamo. Angeletti e i suoi dirigenti sono proprio svegli e sembrano anche incazzati. Diciamo la verità: un po’ ce lo aspettavamo, perché l’Italia non ha mai avuto, nella sua storia, un governo che mostrasse un accanimento così violento contro una sola categoria di persone: i dipendenti pubblici, gli insegnanti, i dirigenti, considerati praticamente gli unici responsabili del disastro dei conti pubblici. Ed allora ci chiedevamo: ma cosa mai potrà raccontargli il buon Angeletti, con la sua parlata romanesca sintatticamente incerta, ai suoi iscritti (che proprio nello Stato hanno la loro roccaforte), cioè a quei dipendenti che si tolgono quindici euro al mese per finanziare un sindacato che ha sorretto con convinzione ogni nefandezza di Tremonti? Dirà che hanno scherzato? Che in fondo gli vogliono bene? Che li stramazzano con accettate di chirurgica precisione soltanto perché pensano al futuro dei loro figli? Ed ora, agli iscritti laureati e a quelli che hanno assolto l’obbligo militare, servendo la patria e sulla soglia della pensione, che dovranno resistere almeno un altro anno, ai tesserati medici che hanno sudato anche dieci anni fra laurea e specializzazione, cosa proporrà? Dirà che è tutto sotto controllo, che il sindacato vigila, mentre i contributi versati per il riscatto sono sparsi al vento dal ministro Sacconi come le ceneri di un cadavere subito dopo le esequie?
Secondo noi, il buon Angeletti si è finalmente convinto a protestare e a proclamare uno sciopero (ma saprà ancora cosa significa la parola?) perché ha sentito un triste e caratteristico odore: quello delle botte.