Troppa evasione, troppe tasse: niente crescita

ROMA – La pressione fiscale in Italia è elevata. Il rischio è di un ulteriore rallentamento dell’economia.L’allarme è della Corte dei Conti, nel “Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2012”, presentato quest’oggi  al Parlamento.

Nel rapporto, la magistratura contabile rileva che la crisi ha fatto prendere il sopravvento alla “logica emergenziale”.

Gli interventi pubblici si sono concentrati sulle entrate, “a cui è legato il reperimento di oltre due terzi delle maggiori risorse di bilancio”. Lo scopo è quello di assicurare il pareggio di bilancio già nel 2013 “in un contesto – prosegue la Corte – reso più difficile dalla crisi finanziaria e dai rischi circa la sostenibilità del debito dei paesi europei più esposti”. 

Tuttavia il rapporto sottolinea gli impulsi recessivi che la pressione fiscale trasmette all’economia reale, allontanando “il conseguimento degli stessi obiettivi di gettito”. I magistrati contabili sollecitano dunque la necessità di “incidere sui fattori che bloccano la crescita, per recuperare, ma solo grazie a maggiori incrementi del pil, il gettito mancante”. 

Nel rapporto viene inoltre evidenziata l’importanza della lotta all’evasione fiscale, ”una piaga pesante – sostiene la Corte – per il sistema tributario e per l’economia del nostro paese”. Il documento precisa che ammonta a oltre 138 miliardi di euro la perdita per lo Stato dovuta all’evasione dell’Iva e dell’Irap nel triennio 2007-2009.

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