Processo Meredith. Il giorno post verdetto

ROMA – Il giorno post verdetto, oltre che ai vari commenti favorevoli o contrari,  è stato un altro giorno dedicato perlopiù ad Amanda. La sua partenza blindata, i suoi umori, prima il broncio poi il sorriso liberatorio, l’attesa nella sala vip dello scalo di Fiumicino, Amanda che scambia qualche parola con il personale dello scalo poi, finalmente, l’imbarco sul volo British Airways 553 verso l’agognata libertà.

Uno scalo a Londra poi diretto verso la sua città natia, Seattle. Amanda è oggi ancora una volta su tutte le prime pagine dei quotidiani, di tutto il mondo. Stamane giornalisti e fotografi erano assiepati all’aeroporto di Fiumicino pronti ad immortalarla, solo una ventina di cronisti invece hanno animato la via dove si apre il residence in cui si trova la villa del padre di Raffaele Sollecito a Bisceglie, il quale ha invitato tutti a leggersi un pò di atti perchè lì è scritta l’innocenza di Raffaele.

Insomma Meredith è morta, non si capisce più chi l’abbia uccisa o chi abbia concorso al delitto della poveretta. I suoi genitori  sono letteralmente sotto shock, il verdetto lascia tutti un po’ increduli e perplessi, ma a quanto pare tutto questo ormai poco importa. L’unico ad avere espresso “compassione” per la famiglia di Meredith Kercher è stato infatti il ministro britannico David Cameron con queste parole: “compiango la famiglia di Meredith perché aveva una spiegazione su quel che era successo e ora non ce l’ha più”  ha detto a Skynews.

Poi di nuovo per tutto il resto della mattina gli occhi sono sempre ritornati ad essere puntati su di lei, su Amanda che ora è libera e che sicuramente non vedremo più in Italia, almeno nell’ambito di questo processo.
“Amanda Knox liberata dal Tribunale italiano” è questo quel che si  legge su tutti i siti e i quotidiani americani esultanti per la sentenza. Il NEW YORK TIMES parla di “un’udienza seguita da tutto il mondo, estasiato”,  FOX NEWS: “Il tribunale italiano ha fatto la cosa giusta”, il SEATTLE TIMES parla di un caso “apparso come un cattivo romanzo per qualche motivo pompato e distorto”.

Comunque sia, tanta è stata l’eccitazione dei media attorno a questo caso che addirittura il DAYLY MAIL ha sbagliato a lanciare il pezzo subito dopo la sentenza. Invece che dare notizia dell’assoluzione dei due imputati, sul sito online ha mandato un articolo in cui Amanda e Raffaele risultavano condannati in appello e rispediti nei rispettivi carceri sotto osservazione per rischio suicidio! Ecco cosa appariva sotto il titolo: “Colpevole – Amanda Knox sbalordita mentre il suo appello è respinto”. Il pezzo continuava poi raccontando di un Amanda crollata sulla sedia, sconvolta e senza controllo mentre famiglia e amici l’abbracciavano in lacrime.  Questo tanto per far comprendere il ruolo che i media hanno giocato nel bene o nel male in questa storia. Un portavoce del MAIL ha poi detto che l’articolo “sbagliato” è rimasto online per soli 90 secondi….  Pochi ma sufficienti per far girare in rete la falsa notizia e destare anche un po’ di ilarità.

Intanto si susseguono i commenti riguardo questa inchiesta sicuramente “pasticciata”, in cui si è passati da una “Foxy Knoxy (Amanda) assassina maligna, demoniaca e manipolatrice ad una Amanda riconosciuta di fatto come innocente. Passiamo allora dal commento di Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, il quale sostiene che ieri finalmente sia stata scritta una pagina di giustizia, al commento del pubblico ministero Manuela Comodi, che aveva chiesto la condanna all’ergastolo per Amanda e Raffaele: “giustizia non è stata fatta, per me con quella perizia non è crollato niente, io difendo la relazione della polizia scientifica che è seria, affidabile e attendibile, al contrario della perizia”.  

A questi commenti si aggiunge infine quello del leader dei radicali Marco Pannella che sostiene che i due abbiano scontato quattro anni dietro le sbarre da innocenti ed ha aggiunto: “tutto sommato sono stati fortunati: la pressione internazionale e il fatto di provenire da due famiglie di un certo tipo hanno accorciato i tempi di un sistema lentissimo”.  Se non ci fossero stati questi due fattori in gioco, i due ex fidanzatini “avrebbero scontato 6-7 anni da innocenti”.  Ha inoltre sottolineato come ci siano migliaia di persone nelle loro condizioni, rinchiusi nei penitenziari per reati mai commessi. Pannella ha poi snocciolato una serie di numeri per tirare le somme su un sistema che, a suo avviso, “non va affatto”. Ha parlato di qualcosa come 15 mila persone rinchiuse nelle carceri, in attesa di giudizio e che saranno scagionati dalle accuse solo dopo 6-7 anni. Ha concluso dicendo: “sono felicissimo per Amanda e Raffaele in tantissimi casi, troppi, le cose vanno decisamente peggio”.
Certo è che oltre ad Amanda da ieri c’è un’altra protagonista in questa incredibile vicenda ed è la giustizia italiana. Anzi, per essere precisi, come recita il quotidiano spagnolo EL PAIS, “c’è una vittima in più, il sistema giudiziario italiano la cui vergogna ieri è stata trasmessa in diretta in tutto il mondo”.
Purtroppo dunque la domanda rimane sempre la stessa: chi ha ucciso allora la povera Meredith?

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