Fornero esodata dalle tute blu, poi incontra Landini

ROMA – Non si vedeva da tempo un Ministro della nostra Repubblica in tali difficoltà e parallelamente non si vedeva da tempo un Ministro della Repubblica capace di uscite altrettanto infelici.

Anche oggi la Fornero, che occupa lo scomodo scranno di Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle  Pari Opportunità, è stata al centro di polemiche politiche anche molto dure, a queste si sono inoltre aggiunte manifestazioni e scontri di piazza  con diversi feriti.

Molte le voci a comporre un coro critico durissimo e poche e poco differenziate le soluzioni indicate.
Alla Fornero non sono state perdonati alcuni errori gravi che sono stati commessi da questo esecutivo, la leggerezza con cui si è arroccata su alcuni numeri a cominciare da quelle 65.000 unità di esodati che riescono a rientrare tra i salvaguardati. A ciò si sono aggiunte alcune ingenuità comunicative, una tra tutte il commento infelice sulla diffusione dei dati Inps contenuti nella lettera protocollata il 22 maggio scorso che quantificava in quasi 400 mila unità gli esodati ‘veri’, che, se va tutto bene e a voler pensar bene, hanno lasciato intendere il peggio mentre se va male e volessimo essere un tantino maliziosi si potrebbe pensare abbiano lasciato trasparire una venatura di autoritarismo e di dispotismo a dir poco preoccupante.
L’attacco politico arriva con la mozione individuale di sfiducia che hanno proposto Italia dei Valori e Lega Nord, sulla sfiducia alla Ministra il leader dell’IdV, Antonio Di Pietro, discutendo con gli operai della Fiom che manifestavano davanti a Palazzo Montecitorio, ha dichiarato che “Fornero da’ i numeri, nel senso che mente anche con i numeri. Lei e’ colpevole, ma chi le da fiducia dopo aver detto che non va bene e’ piu’ colpevole di lei”.
Il riferimento dell’onorevole Di Pietro è a chi non passa “dalle parole ai fatti, bisogna vedere chi vi prende in giro, perche’ da una parte criticano la Fornero e dall’altra non votano la mozione di sfiducia che noi abbiamo presentato”.

Sentire il leader di una delle maggiori forze politiche italiani accusare un Ministro di “dare i numeri” è stato però solo l’inizio di una giornata durissima per la Fornero.
Il responsabile nazionale organizzazione di Sinistra Ecologia LIberta’, Ciccio Ferrara, ha dichiarato che  “La sola idea che, dopo quanto scoperto negli ultimi giorni, Elsa Fornero resti ministra del welfare dovrebbe essere letteralmente inconcepib ile.”
Ferrara critica in particolare non solo “la “svista” in virtu’ della quale ha lasciato 400mila persone, una bazzecola, ad aspettare il futuro con la tranquillita’ degli abitanti di New Orleans mentre Katrina si avvicinava: senza lavoro, pensione ne’ altre fonti di reddito.” Ma oggetto della critica è anche il fatto che “la piu’ arrogante tra i ministri della storia repubblicana ha poi peggiorato la situazione mentendo a ripetizione”.
La Fornero, che già nei giorni scorsi è stata bersaglio di critiche feroci anche da parte di Susanna Camusso, anche oggi ha subito una dura reprimenda dalla guida della Cgil che non condivide appieno la strada della sfiducia individuale.

Per la Camusso la responsabilità non può ricadere solo sul singolo Ministro in quanto “c’e’ una responsabilita’ collettiva del governo”. La Camusso riflette infatti sulla questione concludendo che “agli esodati non cambia la vita se c’e’ o no il ministro ma se c’e’ la soluzione”.
Sul banco degli imputati, secondo la Cgil, potrebbero finire anche i vertici dell’Inps, per la Camusso infatti 
l’istituto “dovrebbe avere totale trasparenza: il problema e’ che ci hanno messo sette mesi a rendere noti i dati o se ce ne hanno messi meno e’ stato il ministero del Welfare a non renderli noti”.
Un altro punto dolente ricordato dalla Cgil è quello relativo alla riforma del lavoro per cui ci sarebbe, così come avvenuto per la riforma delle pensioni, “l’idea di fare le cose in provetta, senza misurarsi con i problemi e gli effetti concreti delle norme”. Ed a dar forza alla visione della Camusso c’è la riflessione della Fornero seccondo cui il nuovo articolo 18 potrà essere rivisto alla luce della sua applicazione. Ma contro l’idea di fare uno sfracello per vedere se poi le cose funzionano meglio o peggio la Camusso dichiara “invece di fare questa somma di pasticci che e’ la riforma del lavoro sarebbe bene essere presi da un assalto di ragionevolezza e ricominciare tutto da capo. La riforma moltiplicherà i problemi e non da risposte”.
Anche la Piazza si è spesa molto contro la Fornero con il popolo di precari e studenti che ieri si erano accampati al Pantheon, che si sono radunati davanti Montecitorio e dopo aver provato lo ‘sfondamento’ sono stati contenuti dalle forze dell’ordine nel corso di alcuni minuti di tensione.
I manifestanti hanno poi optato per un singolare ed ironico lancio di palloni da calcio bianco e neri all’insegna dello slogan ‘no al rigore’.
Spiegando uno striscione ‘Blockupy Ddl Fornero’ i manifestanti sono poi rientrati a Piazza del Pantheon dove il presidio si è sciolto.
Il bilancio finale ammonterebbe a cinque poliziotti ed un sottufficiale dell’Arma contusi.
Nel tardo pomeriggio la Fornero ha poi deciso di accettare l’invito di Landini, della Fiom, ad incontrarlo.
All’incontro, durato circa due ore, hanno partecipato anche delegati della Fiat, di Finmeccanica, di Alenia e si e’ parlato anche della riforma del mercato del lavoro.
Alla riforma la Fiom ha espresso contrarieta’ in particolare sull’articolo 18 e sugli ammortizzatori sociali. La Fiom ha inoltre espresso critiche anche sulla riforma delle pensioni.
Su un punto però la Ministra Fornero sembra aver quasi sorpreso la rappresentanza ricevuta, Landini ha infatti voluto ringraziare il ministro per la disponibilita’ dimostrata ad ascoltare le ragioni del lavoratori. “E’ un fatto significativo – ha sottolineato il rappresentante Fiom – Su molti punti sono rimaste idee diverse, ma questo me lo aspettavo. Su altri aspetti invece il ministro si e’ riservato di dare delle risposte e ha detto che terra’ conto del nostro punto di vista”.
Forse la Ministra ha compreso quanto grande possa mai essere la distanza tra un libro ed un’officina e quanto arricchente possa essere ascoltare le voci che arrivano da entrambi, prima di mettere in azione astrusi marchingegni giuridici da laboratorio. Marchigegni perfetti per funzionare nelle asettiche stanze di un centro studi.

Amerigo Rivieccio

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