Pensioni future. La Grande Mistificazione e le menzogne della politica

 

Vi stanno convincendo che avete rubato e che le vostre pensioni stanno gettando il Paese sul baratro. Ma non è vero. La terribile bugia dei liberisti, che incassano profitti e progettano lo scenario della Grande Povertà futura e non solo degli anziani

La Grande Mistificazione del liberismo dei mercati e della speculazione sta oramai per giungere alla sua agognata destinazione: quella di convincere definitivamente il povero pensionato medio che, fino ad ora, ha vissuto sulle spalle della società, rubando legalmente un assegno che non aveva mai avuto una copertura in base ai contributi versati. La Grande Mistificazione, per rafforzare le proprie truffaldine asserzioni, fa sempre riferimento ad una disciplina che non esiste più da oltre sedici anni: quelle delle pensioni “baby”, cioè del pensionamento anticipato oltre qualsiasi logica anagrafica, cancellate dal nostro ordinamento e sulle quali, oramai, non si dovrebbe tornare più. Un tratto di penna del 1995 ha cancellato quella che era l’unica effettiva stortura del sistema, che aveva contribuito, anche se non in modo determinante, al deficit complessivo dei bilanci dell’Inps. Ma la Grande Mistificazione utilizza quell’argomento per convincere che i pensionati futuri dovranno avere una retribuzione più consona a quanto versano, perché il bilancio dell’ente previdenziale non si può più permettere regali. Non dicono ovviamente la prima cosa che dovrebbero dire: che il Fondo previdenziale per il lavoro dipendente, secondo il bilancio di previsione del 2011 (pagina 103) chiuderà in attivo il presente anno per ben 2,227 miliardi di euro. Sì, avete letto bene, i contributi dei lavoratori italiani sono cresciuti ed hanno rimpinguato le casse previdenziali. Ed allora, cos’è che crea il deficit? Il buco di bilancio dell’Inps è dovuto soprattutto, come ha denunciato giovedì sera durante la trasmissione di Michele Santoro “Servizio pubblico” Michele Carugi, un dirigente industriale, classe 1952, che si è visto procrastinare il suo collocamento a riposo di cinque anni, all’assistenza sociale che, per definizione, è finanziata dalla fiscalità generale. È quel settore che appesantisce i bilanci dell’Inps e che costa, in termini assoluti, allo Stato. Ma un’occhiata alle voci di spesa dovrebbe indurre chiunque a non dare retta alla Grande Mistificazione, perché esse riguardano, ad esempio, l’indennità di accompagno con la quale milioni di invalidi riescono a pagare a malapena il 50% dello stipendio di una badante straniera o le pensioni sociali (le minime sono ferme a 540 euro al mese, diciamo il costo di una buona cena per quattro persone in un ristorante di livello), sulle quali la via alternativa può essere un progettino di  eutanasia per gli “ esseri improduttivi” come quello che voleva adottare Adolf Hitler negli anni Trenta in Germania e che non riuscì a portare a compimento perché i tedeschi vi si opposero.

La Grande Mistificazione, quindi, non dice che non sono le attuali pensioni ad aver creato il buco di bilancio, anche perché l’immissione di un numero sempre maggiore di lavoratori stranieri ha compensato l’effettivo invecchiamento della popolazione italiana, che aveva abbassato il rapporto fra lavoratori attivi e pensionati, minacciando la stabilità del sistema retributivo (le pensioni attuali erano pagate dai contributi della popolazione attiva). La Grande Mistificazione dice che il bilancio dell’Inps non regge (vero) e la colpa è delle pensioni troppo alte (falso) che non corrispondono a quanto un lavoratore dipendente, in media, versa lungo tutto l’arco della sua vita (falso). La realtà è che il sistema pensionistico potrebbe reggere benissimo se si attribuissero a due enti separati i settori delle pensioni (coperte finanziariamente dai contributi) e dell’assistenza (a carico completo della fiscalità generale), in modo tale che non si potrebbe più asserire che le pensioni troppo ricche affossano il bilancio dell’ente previdenziale. Inoltre, dato che il buco di bilancio dell’Inps, dovuto all’assistenza, è di 73 miliardi, sarebbe sufficiente eliminare il 50% dell’evasione fiscale per abbattere il deficit senza abbassare le pensioni future.

É probabile che gli attuali livelli di governo e la destra liberista non si rendano ben conto, nonostante le cattedre universitarie occupate dal Presidente del Consiglio e dai vari ministri, che le loro “ riforme” stanno preparando il terreno per un futuro di completa povertà non soltanto degli anziani ma anche delle giovani generazioni, che fino ad ora sono riuscite a compensare la mancanza di posti di lavoro e il precariato incipiente proprio con un livello accettabile delle pensioni di genitori e nonni, quindi con un trasferimento di fatto dei redditi pensionistici in assenza di qualsiasi salario di cittadinanza. Gli attuali bambini di famiglie non ricche non avranno la medesima fortuna e saranno costretti a vivere in una società più povera e indigente, nonostante le amare lacrime di Elsa Fornero.

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