Intervista a Carla Cantone (Spi Cgil). O si cambia politica o si finisce tutti esodati

ROMA – Non ti lascia neppure il tempo di farle la domanda.  Carla Cantone,segretario generale dello Spi-Cgil tii previene. 

“So , già cosa mi chiedi. Verrebbe voglia di  fare un comizio,ma sui giornali ce ce ne sono già troppi. Bisogna invece ragionare a freddo, riflettere perché le parole di Monti ,l’attacco allo Statuto dei lavoratori non sono una improvvisata, una caduta di tono, una ingenuità come scrivono alcuni commentatori  che non sarebbe abituato alle” finezze dei politici . Sono un segnale  di una situazione di pericolo cui andiamo incontro”.  E  anche per quanto riguarda il referendum proprio sullo statuto anticipa la domanda. “ Penso che non si debba arrivare al referendum che può danneggiare tutta la sinistra-afferma- tutta la sinistra potrebbe mettere a punto un progetto che riguarda la flessibilità in entrata e in uscita, le regole e quindi l’articolo 18, la rappresentanza, le deroghe. Potrebbe essere approvato dal parlamento  e dal governo che verrà”.  Così Carla Cantone, leader di uno dei più forti sindacati, se non il più forte, d’Europa. Parla senza giri di parole, non le manda a dire, ci mette la faccia come si dice oggi,.  Con la sua vivacità è diventata una beniamina . Risponde a Monti a muso duro . Alle critiche rivolte al premier,  a partire  da quelle , di Susanna Camusso,   aggiunge  una riflessione  che pone  all’attenzione delle forze progressiste e democratiche. L’uscita di Monti non è un fatto “occasionale. Il governo va verso la fine-sottolinea Carla Cantone- mentre di fatto siamo già in campagna elettorale. Monti  esaurisce il suo mandato e il veleno è proprio nella coda.

Una linea di rigore senza equità e senza crescita

Qui  sta il pericolo della sortita del presidente del Consiglio che indica chiaramente la sua intenzione  di completare la linea di rigore senza equità e senza crescita che ha caratterizzato il suo governo”.- Cantone richiama le sortite del premier che in dichiarazioni, interviste, poi nell’incontro prima con le associazioni delle imprese e poi con i sindacati “invece di rispondere alle critiche che gli vengono rivolte scarica sui lavoratori responsabilità che non hanno. Sarebbero  loro i colpevoli perché non consentono aumento della produttività e  competitività delle aziende.” Le responsabilità sono in primo luogo del governo. E non si possono mettere sullo stesso piano imprenditori e lavoratori. Se vogliono semplificare basta dire che da parte del mondo imprenditoriale, anche se è bene non generalizzare, spesso invece di investire nelle aziende  si è< preferito il mercato  finanziario.” “ Ma-prosegue se si vuole affrontare il problema della produttivi e della competitività, noi abbiamo già fatto la nostra parte con la firma dell’accordo  interconfederale del 28 giugno del 2011 che riguarda le relazioni sindacali,  la contrattazione a partire da quella nazionale fino a quella nelle aziende. Siamo impegnati a tradurre l’accordo nei contratti di lavoro, affrontando anche i problemi della produttività. Per quanto riguarda ciò che compete alle parti sociali, nella loro piena autonomia, abbiamo le carte in regola”. “Chi non le ha-prosegue la segretaria generale dello Spi -è il governo. Non ci mette niente di suo. Il dramma della disoccupazione,insomma, non è un optional”

Occorre rimettere in discussione le “riforme”Fornero
 Linee e scelta di politica industriale, redistribuzione della ricchezza,  il lavoro  tutte le sue sfaccettature  sono condizione per la ripresa, aiutano le imprese e devono sostenere i redditi  dei lavoratori. Non si esce dalla crisi se non si crea occupazione, se ai consumi ,in caduta rapida, non si dà ossigeno.” E insieme- prosegua Cantone occorre rimettere in discussione le “ riforme” Fornero.”

 Un progetto comune delle sinistre sullo Statuto dei lavoratori
 Entra così in uno dei temi caldi della già campagna elettorale. Sono un tabù, parola molto di moda, sono intoccabili ? Risponde Cantone: “  Se lasciamo le cose come stanno rischiamo di essere tutti esodati”. E tocca  una questione ,un vero e proprio dramma sociale provocato dalla “ riforma”. Ancora: “In piena crisi industriale non può stare in piedi un blocco così pesante delle pensioni di anzianità.  Ci vuole flessibililità, scelte volontaristiche da parte del lavoratore, noi abbiamo avanzato molte proposte sull’età pensionabile. Le riproppremo al governo che verrà. Le statistiche ci dicono che ogni tre anziani che lasciano l posto di lavoro viene assunto un giovane. Certo è un ricambio lento, ma oggi non entra alcun giovane.” E poi il welfare, servizi, sanità ,assistenza agli anziani, ai disabili. Si parla di sussidiarietà, del Terzo settore che potrebbe intervenire. Cantone non esclude l’intervento anche di privati, di associazioni, ma “il  welfare deve essere pubblico, si devono assicurare i diritti  universali dei cittadini.” E fra questi diritti ci sono anche, e si torna al punto di partenza della nostra intervista, quelli  dei lavoratori che per tanti anni sono stati tutelati dallo Statuto. Alle forze di sinistra- sottoline” diritti e dignità del lavoro, valori che valgono anche per il nuovo secolo”.

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