Morte fatale per la sciatrice: Simona Senoner se ne va a 17 anni

SCHONACH – Morire a 17 anni, per un malore comune. Non per sport e nonostante lo sport. Che ora piange un’altra giovane vittima, l’azzurra del salto Simona Senoner. Era in ritiro con le compagne di squadra, in un albergo a Schonach, in Germania: un improvviso malore ieri mattina, l’aiuto delle amiche, il ricovero in un ospedale dove la piccola campionessa di Bolzano ha lottato tra la vita e la morte fino a stasera.

Uno svenimento all’uscita dalla doccia, ieri mattina in albergo, e la scoperta della compagna di stanza diversi minuti più tardi: questo il primo racconto dei testimoni diretti. Il medico della squadra ha provveduto a rianimarla con una respirazione bocca a bocca, ma quando è arrivata in ospedale Simona è entrata in coma, fino alle 18 di questa sera. Scomparsa assurda, come a volte capita nella vita di tutti i giorni, ma ancor più dolorosa e incomprensibile per un’atleta che si prosuppone in perfetta salute. E vengono in mente altri casi tragici dello sport. Come la morte di Denis Zanette, ciclista di 33 anni accasciatosi al suolo dopo una seduta dal dentista, a Pordenone, e poi ricoverato in coma per un’altra lotta perdente con la morte, nel 2003. O ancora Dani Jarque, capitano dell’Espanyol strocanto da un’infarto, nell’estate del 2009, nella sua stanza del ritiro di Coverciano, mentre era al telefono con la moglie. O la tragedia in piena notte di Fabrice Salanson, crollato ai piedi del suo letto all’età di 23 anni, alla vigilia del Giro di Germania. La lista nera delle morti nello sport è lunghissima, se si va nel campo dell’attività agonistica. Da Ferraris IV a Taccola, da Curi a Foè è spesso il calcio ha provocare lacrime e sgomento. Sconvolse tutta la Spagna la tragica storia di Antonio Puerta, giocatore della nazionale e del Siviglia crollato in campo nel 2007 durante una partita col Getafe. L’Italia aveva pianto già 30 anni prima il suo calciatore famoso, Reanato Curi, morto durante una Perugia-Juve. Lutto mondiale fu quello di Marc Foè, ventottenne centrocampsta del Camerun stroncato da un arresto cardiaco in una partita di Confederations Cup nel 2003. Per non parlare dei tanti casi di atleti dilettanti portati via alla vita e allo sport su un campetto di periferia. Famosi o anonimi, ma accomunati da un destino che sconvolge.

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