Berlusconi sbrocca. Monti? Forse lo sfiduciamo. Non mi candido, ma comando io

ROMA – Berlusconi chiama a raccolta i fedelissimi.

In prima fila nella sala di Villa Gernetto dove  l’ex premier tiene una conferenza stampa.

Si dice che abbia scelto questa splendido edificio, sua proprietà, a Lesmo,  Brianza con vista sul parco del Lambro,  e non Arcore per evitare che i giornalisti ricordassero e “ cene galanti”.  E ne ha fatta una delle sue, un monologo, stizzito, arrabbiato, contro tutti, rivolto anche all’interno del Pdl.. A Roma si dice sbroccato. Non solo ha attaccato tutto e tutti, la magistratura in pieno, ma la rabbia che trapelala da ogni sua parola, l’ha indotto a numerose contraddizioni. Mentre parlava anche i fedelissimi non si mostravamo molto convinti, anche se dovevano fare buon viso a cattiva sorte. C’erano nelle prime file fra gli altri, Michela Vittoria Brambilla, Daniela Santanché, Paolo Romani, Tiziana Maiolo e Roberto Lassini ( indagato per i manifesti con scritto “Via le Br dalle Procure” ndr), il coordinatore lombardo del Pdl Mario Mantovani e Nicolò Ghedini, il quale, come l’indagato Fassini era presente per testimoniare l’attenzione verso i problemi della giustizia.

Santanchè: “Ora Alfano si dimetta”. Maroni:bravo cavaliere

 E a conclusione della conferenza stampa Santanchè, invitata d’onore svolge il compito che il cavaliere le aveva affidato:” Alfano valuti di dimettersi da segretario del Pdl visto che la sua linea politica è stat sconfessata dal presidente e fondatore del partito”. Ed arriva anche il plauso di Marioni. “Conferma che non si candiderà a presidente del Consiglio e smentisce sé stesso che in una intervista al Tg 5 aveva detto che si sentiva “ obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perché ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me”.  Prima della condanna inflittagli dal tribunale di Milano  aveva annunciato che  non intendeva ricandidarsi si era premurato di dire che sì avrebbe continuato a fare politica ma per allevare, se così si può dire, i giovani. Ora , ricorda che è lui il presidente del Pdl e sarà lui a gestire la fase  elettorale. Parla del “ mio programma “. Dice che andrà da Bruni Vespa, non ne avevamo dubbi, e sarà presente su tutti i telegiornali. Conferma che ci saranno le primarie e che lui intende “continuare l’opera di modernizzazione e cambiamento del Paese” Invita i  cittadini a non disperdere il proprio voto:  “ Gli italiani – afferma-dovranno prendere una decisione di campo. Di là o di qua “ Poi se la prende con Monti e minaccia di toglierli la fiducia. Però se  l’attuale premier si candida si può anche pensare a un Monti bis. Non saremo noi a difendere  il premier ma che sia proprio Berlusconi ad accusarlo di aver introdotto “ misure  che portano l’economia in una spirale recessiva” davvero fa ridere anche i polli. Dimentica che quella maledetta lettera invitagli dalla Banca centrale euopre, dalle strutture burocratiche della Unione europea l’aveva sollecitata proprio lui. E quella lettera  dettava le misure che l’Italia avrebbe dovuto adottare, una linea di rigore per riparare i danni che il cavaliere e Tremonti aveva provocato. E lui quella lettera l’aveva sottoscritta.

Una  leccata agli evasori: basta con la “ estorsione fiscale”

 Poi ecco il programma del cavaliere fondato su due pilastri: abrogazione dell’Imu, impegno a non mettere mai alcuna tassa sulla casa, diminuzione del prelievo fiscale. L’ abbiamo sentito dire anche nella passata campagna elettorale, il contratto con gli italiani firmato proprio da Bruno Vespa. Già che c’era  una leccata agli evasori. “Gli italiani –afferma-sono spaventati da questo sistema violento del trattamento dei contribuenti”. E se qualcuno non capiva ha precisato che siamo di fronte  ad una vera e propria “estorsione fiscale” Insomma evasori  accomdatevi, un condono non si nega a nessuno. Poi si trasforma in vittima. Se la prende con Merkel e Sarkozy  e rivolge loro un accusa bruciante, ricordando i sorriseti fra i due in conferenza stampa a propositi di credibilità dell’allora premier. “Con quei sorrisi la Merkel e Sarkozy – afferma-tentarono l’assassinio politico della mia credibilità internazionale”. Insomma sono due pericolosi delinquenti, anche se per motivi politici. Ancora una puntata contro la cancelliera. “ La Germania ha forzato il Consigoioo dei caoi di governo ad alcune decisioni che io non ho mai condiviso”. Può darsi che non le abbia condivise , il fattp è che però le ha firmate. Infine la magistratura. Le offese si sprecano.  “La giustizia –sostiene-non può andare avanti così. Questa non è più una democrazia. E’ una dittatura dei magistrati. E’ una magistratocrazia. Mi sento in dovere di mettere davanti a tutto un’azione di riforma della giustizia affinché si possa evitare ad altri quello che è capitato a me” Non può mancare  un cenno all’ urgenza di una legge sulle intercettazioni . ‘E’ barbaro e incivile- afferma- non poter usare il telefono.”

Fini: un manifesto del populismo antieuropeo e autoritario

Insomma ripete le accuse appena appresa la sentenza di condanna. Già l’Associazione nazionale magistrati aveva risposto: “Respingiamo con fermezza attacchi e offese: non si può assolutamente parlare di sentenza politica e barbarie- aveva affermato-  il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli  ed  esprimo solidarietà ai magistrati di Milano, destinatari ancora una volta di offese di fronte alle quali hanno sempre reagito con compostezza”, ha aggiunto Sabelli poco prima del Comitato direttivo dell’Anm.  . E il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti afferma che le sentenze non vanno utilizzate nel dibattito politico e tanto meno strumentalizzate a fini politici.

 Fortunatamente viviamo in uno Stato di diritto in cui vige per tutti gli imputati,anche i più noti,la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva”. Le prime reazioni vengono da  Gianfranco Fini che  dice “ altro che unione dei moderati nel nome del Partito popolare europeo. La parole di Berlusconi sono un manifesto politico del populismo antieuropeo e autoritario”. Anna Finocchiaro,capogruppo del Pd al Senato: “ “ Demagogia, attacco ai magistrati. Sono passati venti anni. E’ un disco rotto”. Il segretario dell’Udc, Cesa : “ Sulla  base di ciò che ha detto Berlusconi incontrerò molto pochi moderati”. Di Pietro: “ Un triste spettacolo”, Rosy Bindi. “ un intervento molto preoccupante”.



Condividi sui social

Articoli correlati