Stabilità. Governo battuto. Pioggia di fiducie la prossima settimana

ROMA – E’ partito oggi l’iter d’aula del Disegno di Legge di Stabilità. Il Ddl approda all’Aula di Montecitorio per la discussione generale dopo aver ricevuto il via libera da parte della competente Commissione parlamentare, la Bilancio.

Il voto alla Camera dovrebbe avvenire tra mercoledì e giovedì prima del passaggio al Senato e dell’ulteriore definitivo, forse, passaggio alla Camera per licenziare il provvedimento. Per la settimana prossima il Governo porrebbe tre questioni di fiducia il prossimo martedì, quando in Aula sarà presente anche il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, le fiducie verrebbero votate mercoledì. L’articolato frutto della movimentata seduta notturna, conclusasi quando gli italiani mettevano la macchinetta del caffè sui propri fornelli, è riassumibile per punti.

Fisco
Viene soppressa la riduzione delle aliquote Irpef e viene lasciata invariata l’aliquota Iva del 10 %. A salire sarà l’aliquota ordinaria, quella che colpisce il maggior numero di beni e il cui innalzamento assicura quindi il maggior gettito fiscale prevedibile, dal 21% passerà a luglio del 2013 al 22%.

Cuneo fiscale
Comincerebbe la riduzione del celebre cuneo fiscale. Discreta la somma destinata a tale riduzione, quasi 1,5 miliardi di euro, ma preoccupante la data di effettiva realizzazione, dal 2014 e sarà il prossimo Governo a gestirsi la promessa di oggi.

Famiglia
Aumentano le detrazioni per i figli a carico. 1220 euro per i bimbi fino a tre anni, 950 per i più grandicelli e fino a 1.620 per i bimbi con disabilità di età inferiore a tre anni.

Turn over sicurezza
Viene sbloccato selettivamente il turn over per la Pubblica Amministrazione che potrà procedere ad assunzioni nel comparto sicurezza. Su questo emendamento il Governo è andato sotto.

Fondi per le popolazioni alluvionate
Anche qui il Governo è stato battuto e sono stati assegnati 250 milioni di euro alle popolazioni colpite dalle alluvioni. Il parere del governo infatti era stato contrario alla approvazione del relativo emendamento

Pensioni di guerra

Piuttosto curioso il ruolo giocato dal Presidente del Consiglio nella lunga riunione notturna in commissione Bilancio. Il Presidente Monti ha infatti  rivolto un appello ai deputati nel corso di una telefonata col relatore Renato Brunetta (Pdl), ascoltata in viva voce dai presenti, chiedendo di non votare le modifiche sulle pensioni di guerra, con l’impegno di risolvere la questione quando il ddl stabilità sarà esaminato dal Senato. E proprio questa modifica, sempre che non ne sopraggiungano ulteriori a Palazzo Madama, renderebbe necessario il successivo ulteriore passaggio a Montecitorio.
Con l’intervento di Monti, il governo non è stato quindi battuto sulle pensioni di guerra, il cui adeguamento Istat resta bloccato.

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