Bersani al Pdl siete irresponsabili. Tutti da Napolitano. Si va verso il voto

La fine del governo è stata decretata con il comunicato emesso dal Presidente della Repubblica. Ora bisogna dsolo definire come e quando si svolgeranno i funerali. Cosa, certo non secondaria, visto anche il fatto che Bersani rivolgendosi al Pdl ha gridato “Siete degli irresponsabili” e che il Pd non è disposto a seguire le vostre strumentalizzazioni.

Il testo del comunicato che di seguito riportiamo pur in un linguaggio molto diplomatico parla chiaro:
“Risulti possibile, nel rispetto delle diverse sensibilità e posizioni politiche, un percorso costruttivo e corretto sul piano istituzionale, nell’interesse del paese e della sua immagine internazionale”
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il segretario e i presidenti dei gruppi parlamentari del PdL che gli hanno illustrato la decisione assunta dal loro partito di considerare conclusa l’esperienza del governo Monti. Al tempo stesso essi hanno espresso il fermo intendimento di contribuire a un’ordinata conclusione della legislatura, anche in vista di adempimenti inderogabili relativi al bilancio dello Stato, riservandosi di decidere l’atteggiamento da tenere in Parlamento su ogni altro provvedimento già all’esame delle Camere.

Il Capo dello Stato ha di conseguenza ritenuto necessario ricevere e ascoltare i rappresentanti delle altre forze politiche che hanno in Parlamento sorretto con la loro fiducia il governo Monti, al fine di verificarne l’orientamento in ordine all’ulteriore sviluppo – nelle nuove condizioni determinate dalla decisione del PdL – dell’attività legislativa. 

Il Presidente della Repubblica ha inoltre esaminato concretamente, sia con il Presidente del Senato che successivamente con il Presidente della Camera, le prospettive già delineate nei rispettivi calendari. 
Di tutto ciò il Capo dello Stato darà al più presto puntuale ragguaglio al Presidente del Consiglio per discuterne con lui tutte le implicazioni.

Il Presidente Napolitano confida – nel rispetto delle diverse sensibilità e posizioni politiche – che risulti possibile un percorso costruttivo e corretto sul piano istituzionale, nell’interesse del paese e della sua immagine internazionale.

Anche oggi è stata una giornata molto tesa, un duro scontro alla Camera tra Pd e Udc che hanno rivolto pesanti accuse al Pdl.

“Tredici mesi fa questo governo nacque perché le cose andassero meglio. Tredici mesi dopo le cose vanno peggio. Non abbiamo bisogno di molte discussioni. Oggi siamo qui a dire che consideriamo conclusa questa esperienza di governo. Ieri non abbiamo votato la sfiducia perché avremmo causato l’abisso dell’esercizio provvisorio. Vogliamo concludere l’esperienza di questo esecutivo”
Così il Segretario Pdl Angelino Alfano, nel corso della discussione alla Camera sul ddl per la riduzione dei costi della politica negli enti locali che, nonostante il terremoto politico in corso, è diventato legge, con 268 voti a favore, 1 contrario e 169 astensioni. Tra gli astenuti anche gli esponenti dell’Idv. In una situazione così delicata, si ridimensiona persino l’importanza della conclusione dell’iter legislativo di una norma così necessaria e tanto invocata dopo i vari scandali che hanno coinvolto gli enti locali in particolare in questo 2012 che volge al termine. Il Segretario Pdl ha quindi dissipato ogni dubbio su quale sia la strada intrapresa dal suo partito e dal suo leader indiscusso, che rimane, a tutti gli effetti, Berlusconi. Le colpe delle mancanze o degli errori commessi dal Governo Monti Alfano le attribuisce al Pd, dimenticando che probabilmente è stato un altro il partito che ha tenuto quasi in ostaggio il governo tecnico in quest’ultima parte della legislatura.
“Gli errori principali a questo governo li ha fatti compiere il Partito democratico – ha detto Alfano. Sulla riforma del mercato del lavoro, nonostante la disponibilità, il Pd si è piegato ai diktat della Cgil che a sua volta si è piegata ai diktat della Fiom. L’epilogo è stato il voto sbagliatissimo dell’Italia all’Onu sulla Palestina. Sempre per il cattivo condizionamento della sinistra a questo governo”.
Durissima la replica del Segretario Pd Pierluigi Bersani, che ha scandito ripetutamente e a piena voce verso i banchi del Pdl la parola “irresponsabili”:
“Siete degli irresponsabili!- ha detto Bersani. Ma le domande che non vi fate ve le facciamo noi. Pensate di avere qualche responsabilità nella crisi? Voi siete stati degli irresponsabili nel dire che la crisi non c’era.”
Il Segretario del Pd ha anche  ribadito, come aveva già fatto ieri, la lealtà del suo partito al Governo Monti, ma anche sottolineato che il Pd non è disposto a subire le strumentalizzazioni del Pdl:
“Noi saremo leali con il governo e fedeli alle indicazioni del capo dello Stato. Leali, ma non ingenui, non ci accolleremo la propaganda Pdl. Voi avete il coraggio di motivare la vostra decisione con le condizioni in cui versa il Paese?”

Anche il leader Udc Pierferdinando Casini ha tuonato contro il Pdl, evidenziando che la scelta di lasciare la maggioranza è stata determinata solo da interessi di natura elettorale. Casini ha anche fatto riferimento alla legge elettorale e alle modifiche che stavano per essere introdotte e che il Pdl ha sempre osteggiato: quella relativa all’introduzione delle preferenze, e quella sull’incandidabilità dei condannati in via definitiva.
“Il Pdl ha tolto la fiducia dalla sera alla mattina solo per un calcolo elettorale, oppure ci sono motivi connessi a provvedimenti che questo governo sta varando – ha affermato Casini. Ma come si può essere contro l’incandidabilità dei condannati o contro la volontà di restituire agli elettori la possibilità di scegliere i propri candidati?”
La possibilità sempre più concreta, ormai quasi certa, del ritorno di Berlusconi sulla scena politica italiana, è stata salutata negativamente dai principali quotidiani europei: comincia a farsi strada l’idea che bisogna abituare i mercati a un tramonto della breve era Monti, e all’eventualità di una nuova era Berlusconi. Le borse continuano a tenere il segno meno, e lo spread è salito oltre quota 330.
Anche gli elettori, secondo diversi sondaggi, non stanno guardando con positività la nuova candidatura di Berlusconi.
Napolitano, nel corso della giornata, ha incontrato i leader dei principali schieramenti e i Presidenti delle Camere. Monti non ha incontrato il Capo dello Stato, e si è recato in volo a Milano, dove assisterà alla Prima della Scala. Proprio al Capo dello Stato ha affidato la sua fiducia anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che intervistata sul futuro del Governo, ha affermato:
“È nelle mani del presidente della Repubblica e io ho molta fiducia in quelle mani’”.

 


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