Dov’è Ruby? E’ a Cancun e in Italia tornerà quando le pare

ULTIMORA – La polizia giudiziaria era alla disperata ricerca di Karima El Mahroug, meglio conosciuta come Ruby. 

Alla fine la giovane marocchina è stata trovata, ma non in Italia. Addirittura a Cancun in Messico assieme al suo compagno. Ruby ha detto di non essere intenzionata a tornare in Italia per testimoniare il 17 dicembre. Ha detto che tornerà a gennaio, senza precisare una data. Insomma, è la conferma di quanto aveva affermato ieri il procuratore Boccassini: “Una strategia per dilatare i tempi del processo per arrivare alla campagna elettorale”.

Cronaca di una giornata frenetica alla ricerca di Ruby

L’avvenente marocchina, chiamata come teste dalla difesa nel processo che vede alla sbarra Silvio Berlusconi con l’accusa di prostituzione minorile, ieri non si è presentata in aula di tribunale. “E’ all’estero, forse negli Usa”. Ha dichiarato il legale della donna – l’avvocato  Paola Boccardi – che ha poi affermato di non poter presentare ai giudici alcuna ‘documentazione del viaggio’ per giustificare l’assenza della propria assistita. “Il suo cellulare è staccato e anche quello del suo compagno – ha spiegato sempre l’avvocato Boccardi -. Lei mi ha mandato solo un sms nei giorni scorsi per dirmi che era all’estero e basta. Non so quando tornerà”. Una delle protagoniste assolute dei festini di Arcore sembra essere stata improvvisamente inghiottita dal nulla. La sua escussione, tuttavia, non è irrilevante tanto che i giudici, dopo un’ora di camera di consiglio, hanno deciso che non si può rinunciare ad ascoltarla al contrario di quanto richiesto dalla Procura. Per questo, i giudici della IV sezione penale di Milano hanno incaricato la polizia giudiziaria di eseguire ricerche a tappeto in tutto il territorio nazionale per trovare la ragazza, anche acquisendo informazioni dalla famiglia d’origine o dal compagno.

Ultima possibilità per testimoniare, il prossimo 17 dicembre. Ruby con la politica non c’entra nulla. Eppure ogni volta che compare, parla, si mostra (o si mette in mostra) riesce a scatenare agoni politici dei quali neanche in Parlamento si hanno più traccia ormai da tempo. Ora, l’ultima polemica in ordine di tempo la bella “rubacuori” è riuscita a strapparla semplicemente non presentandosi a testimoniare. Semplicemente si fa per dire. La sua assenza non motivata, infatti, ha acuito ancor più lo scontro tra il Pm Boccassini e i legali di Berlusconi. Un botta e risposta asprissimo nei toni. “È la Procura di Milano che ha aperto la campagna elettorale” poiché vuole una sentenza di condanna per Berlusconi nel processo Ruby prima delle elezioni. Ha detto l’avvocato Niccolò Ghedini a fine udienza.  Secca la replica del procuratore aggiunto Boccassini: “Questa è una strategia per dilatare i tempi del processo per arrivare alla campagna elettorale”. “Teorie diffamatorie, è un’aggressione alla difesa” – la controreplica di Ghedini -. “Conosco le strategie della difesa dell’imputato Berlusconi da tempo” – l’ultimo ‘squillo’ della Boccassini -. Alla finestra, naturalmente, aleggia già l’ombra del legittimo impedimento. Ipotizzare che il binomio Ruby – politica possa essere scritto nel ‘libro del destino’ non è poi un azzardo. D’altra parte, fu proprio Berlusconi con quella nota telefonata alla Questura il primo a creare questo legame diventato poi indissolubile. Intanto, è partita serrata la caccia a Ruby. Dove si trova, non è ancora dato saperlo. In questo clima rovente, intriso di contrasti dialettici e relativi risvolti politici, le certezze si perdono sempre più nell’oblio dell’insensatezza. L’unica cosa certa è che oggi l’ “affaire” non comprometterà alcuna relazione internazionale. Per rintracciare la bella marocchina – almeno questa volta pare siano tutti d’accordo – è di sicuro inutile chiedere aiuto all’ergastolano Mubarak.

Condividi sui social

Articoli correlati