ROMA – Dio li fa e poi li appaia, Fornero e Feltri davvero una bella coppia. Lei non può fare a meno di dire cose assurde come se fossero verità rivelate.
Lui le prende per buone e addirittura fa un editoriale per difendere le lacrime del ministro del Lavoro. Vediamo i fatti. Gad Lerner manda in soffitta l’Infedele con una puntata ancora una volta egregia dopo quella in cui il “numero” di centro era il banchiere Geronzi, uno che ne ha combinate tante e ne sa tante. Ci ha descritto uno spaccato dio vita italiana, degli intrecci fra economia, finanza, politica come meglio non si poteva. Lerner ha pensate così di mandare in pensione l’Infedele con una intervista al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, quella che ha creato tanti grattacapi a Monti, che le dice di adorare e che si presentasse alle elezioni lo voterebbe. Magari poteva evitargli qualche rogna con le sue uscite che l’hanno resa sì molto popolare ma in negativo. In particolare i giovani non l’amano proprio. Lei, la prof, li ha definiti “choosy”, che in Italiano significa schizzinosi. Lei è ricorsa alla lingua inglese perché, deve aver pensato, se avesse parlato nella madre lingua si sarebbe sentita diminuita. Poi ha dato la “sua“ interpretazione del diritto allo studio, versione Fornero. L’università per tutti – ha detto- è una illusione.
Bisogna dare spazio al merito. Certo che il merito è importante, ma Fornero dimentica che sarebbe necessario che tutti i giovani fossero messi nelle condizioni di andare all’università. Invece noi siamo il Paese con un numero di laureati fra i più bassi, d’Europa e del mondo. Non perché non meritano ma perché le loro famiglie non hanno i soldi per mandarli all’università e le borse di studio, meglio lasciar perdere. Ne sanno qualcosa gli studenti che scendono in piazza per affermare il diritto allo studio. Ma lei, non contenta, si vanta di aver reintrodotto lì’apprendistato. Affermando che bisogna ridare dignità al lavoro. Tradotto, andate a lavorare così portate i soldi a casa, levatevi dalla testa l’università, appunto una “illusione”. Non contenta se la prender con Susanna Camusso, il segretario generale della Cgil .
Dice che “l’ha delusa”. Racconta di un incontro durato cinque ore avvenuto a Torino dove hanno parlato di tante cose. Susanna Camusso mentre scorre il filmato con l’intervista di Lerner non replica, tace, la guarda con gli occhi che dicono più delle parole. Poi un commento lapidario: sui giovani e l’università la penso esattamente al contrario del ministro. Ma il clou deve ancora avvenire. Il ministro si vuole levare un sassolino dalle scarpe e se la prende con i giornalisti rei di tutte le nefandezze possibili nei suoi confronti. Si pone una domanda: perché le mie lacrime sono argomento di dileggio, perché quando piano mi ridicolizzate mentre elogiate le lacrime di Bersani e quelle di Vendola? Elementare Watson vien voglia di dire. Perché lei prima fa il danno e poi ci fa sopra il piantino Bersani si commuove perché rivede scene di vita famigliare, i genitori, rivive momenti importanti della sua vita, Vendola che in Tribunale, si vede assolto. Aveva affermato che se fosse stato ritenuto colpevole, si sarebbe ritirato a vita privata. Un piano liberatorio, come si suol dire. Le lacrime di Fornero erano di coccodrillo, si commuove su se stessa. In Feltri ha trovato uno strenuo difensore. Dichiara di averla simpatica proprio perché è antipatica a tanti. Lei sì che dice pane al pane, vino al vino. E ne intesse le lodi. Ci viene un dubbio, che tanta simpatia, da parte di Feltri sia come il morso della tarantola.