Scuola. Concorso per aspiranti prof. Dimezzati i candidati, avanti solo il 33,6%

ROMA – Aver conoscenza semantica del termine “carter” ha qualche attinenza col saper insegnare?

Per chi non ha dimestichezza con la meccanica non deve essere stato sicuramente semplice rispondere a questo quesito. E tra gli insegnanti attualmente di ruolo in tanti magari non avrebbero saputo rispondere. Conoscere in senso lato è sempre una virtù. Su questo non ci piove. Ma se sotto il muso degli aspiranti prof viene messa una ‘pietanza’ piena zeppa di domande tecniche, di informatica e di logica a discapito di quelle relative alla comprensione del testo – presenti in quantità inferiore – c’è qualcosa che non torna.  Per non parlare delle solite perle sfornate dal ministero. Domande sulla conoscenza di termini quali schizofrenia e pianta lasciano basiti. E si commentano da sole. In soldoni, i quiz del concorsone (il primo dal lontano 1999) per aspiranti docenti hanno sfoggiato un coacervo di tematiche impressionante. Oltre 320mila aspiranti insegnanti scendevano in campo per 11.542 posti. Più di 2.500 le aule coinvolte nella procedura in tutta la penisola.

Tra i pretendenti, le donne staccano di gran lunga gli uomini. Molto alta – in questo caso sì – la quota rosa. Per il superamento della preselezione era necessario conseguire un punteggio non inferiore a 35/50. Risultato finale: accedono alla fase successiva (una prova scritta) 45.787 pretendenti. In termini percentuali, ammesso soltanto il 33,6% dei candidati. Il tempo a disposizione per rispondere era di 50 minuti, al termine dei quali ogni candidato poteva visualizzare il risultato. Entrando nel merito dei risultati si assiste al solito ritornello tutto italiano: nel centro-Nord performance migliori rispetto al Sud. Nel meridione, in molti l’avranno presa con filosofia. Al sud la gente è così. Passa oggi e viene domani. Intanto, al peggio non c’è mai fine. Non bastasse la disoccupazione, le mafie e quant’altro.

La regione con la più alta percentuale di ammessi è la Toscana: 44%. Basilicata e Campania maglie nere della carovana rosa (tra il 20% e il 21 %). Eterogenea la squadra dei candidati: tra coloro che hanno fatto domanda di partecipazione al concorso i due terzi non provengono dalle graduatorie a esaurimento. Superato lo scoglio della preselezione, i candidati si misureranno con le successive prove scritte relative alle discipline oggetto di insegnamento per ciascun posto o classe di concorso. Per il calendario delle prove scritte, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito del ministero, bisognerà attendere il 15 gennaio 2013. Superate poi tutte le prove precedenti, gli aspiranti docenti avranno davanti l’ultimo ‘Everest’: la prova orale che  prevede anche una lezione simulata su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima dello svolgimento oltre ad un colloquio durante il quale saranno approfonditi i contenuti. Le prime nomine in ruolo dei vincitori del concorso partiranno il prossimo anno scolastico. Ma ora bisogna pensare ancora al presente. La carovana si concentra già sulla seconda tappa. Prima del gran finale. Che sarà pirotecnico. Anche se, diversamente dalla famosa corsa rosa, si ha l’impressione che qui il vero tappone dolomitico sia stato già scalato.

Condividi sui social

Articoli correlati