Montepaschi. Dopo la caduta di Mussari si scatena un terremoto

ROMA – La notizia delle dimissioni di Mussari dalla carica di Presidente dell’Abi ha scatenato una ridda di reazioni.

In prima fila la politica, tesa a prendere le distanze o ad accusare l’avversario di una maggiore vicinanza a Siena ed alle sue malefatte, ma anche ed a maggior ragione i consumatori ed i lavoratori beffati e danneggiati, costretti a vedere miliardi di euro pressoché regalati alla banca dal Governo Monti, giocati come fossero spiccioli, e poi a subire i danni del dissesto sulla propria pelle.

Mussari si dimette e parte la corrida
E’ pesantissimo il clima che si respira a Siena dopo che ieri l’avvocato Mussari ha consegnato le sue dimissioni dalla carica di Presidente dell’ABI. Le dimissioni sono arrivate dopo una giornata al cardiopalmo in cui le notizie di stampa hanno spinto sull’orlo del baratro le azioni della storica banca senese. Il punto oscuro della gestione Mussari è, come ormai di consueto parlando di banche e banchieri, la situazione dei derivati. In particolare a causare la caduta sono state le rivelazioni su di un’altro contratto di finanza strutturata apparentemente ‘tossico’.  A fare il danno stavolta è stato un derivato con nome in codice Alexandria, che si va ad aggiungere a quello emerso la scorsa settimana che era stato firmato con Deutsche Bank e denominato Santorini. Queste due esposizioni potrebbero arrivare a costare al Monte fino a 700 milioni nel 2012.
L’esistenza del derivato e’ stata confermata, dopo le anticipazioni de Il Fatto Quotidiano, dalla banca che adesso vede alla guida il presidente Alessandro Profumo. Con una nota è stato precisato infatti che l’incremento di capitale deciso da Siena lo scorso novembre di 500 milioni di euro dei Monti Bond  era motivato proprio per assicurare la copertura ‘degli impatti patrimoniali’ causati dai derivati, tra cui l’operazione Alexandria. Un esame attento della situazione sarà fatto dal Cda entro meta’ febbraio

La Borsa boccia la notizia
Mentre ieri il titolo ha lasciato sul parterre un bel pezzo di capitalizzazione, chiudendo dopo una serie di sospensioni al ribasso, con una perdita del 5,68% a 0,27 euro e  facendo registrare scambi da capogiro con 621,1 milioni di pezzi passati di mano, pari al 5,31% del capitale oggi è riuscito ad andare peggio.
La giornata odierna infatti, che ha visto Mps entrare in contrattazione con mezz’ora di ritardo, ha fatto segnare un pesantissimo segno nero per la banca senese, con il titolo maglia nera del paniere Ftse Mib e tra i peggiori dell’intero listino, che ha chiuso in calo dell’8,43% a 0,25 euro per azione. In giornata ha toccato anche un minimo di  0,24 euro.
A preoccupare sono però anche i volumi con un cero e proprio ‘boom’ per gli scambi, con oltre 730 milioni di pezzi passati di mano, circa il 6,3% del capitale sociale dell’istituto.

Adusbef. Azione di responsabilità contro Consob e Banca d’Italia
In una nota diffusa oggi l’associazione dei consumatori ha fatto sapere che insiste nel chiedere l’azione di responsabilità contro Consob e Banca d’Italia per omessa vigilanza su Mps dopo l’emersione dello scandalo dei derivati. Secondo il presidente Elio Lannutti ‘chi aveva il dovere di verificare correttezza e veridicità dei bilanci del MPS, comprese le operazioni di ricopertura in derivati, come Bankitalia e Consob non lo ha fatto’.
’Per questo Adusbef chiede che l’indagine penale che riguarda il Monte dei Paschi di Siena, venga allargata alle distratte autorità che devono essere chiamate in concorso ad una azione di responsabilità, per i danni inferti ai risparmiatori, lavoratori, piccoli azionisti e contribuenti’.

Ingroia. Mega regalo da Monti nonostante il livello ‘greco’ del debito dell’Italia

”Nonostante il ‘professore’ alla guida del Governo, nonostante i sacrifici richiesti agli italiani e i tagli lineari che hanno messo in ginocchio i servizi pubblici, solo la Grecia è riuscita a fare peggio dell’Italia in termini di livello del debito pubblico”.
Lo afferma oggi in una nota Antonio Ingroia commentando la notizia del nuovo livello record raggiunto dal debito pubblico italiano, che è passato in termini di rapporto debito-Pil dal 126% dell’anno precedente al 127,3%.

”Erano bugie quelle che ci hanno raccontato – ha infatti dichiarato il candidato di Rivoluzione civile alla presidenza del Consiglio- mentre il debito della Grecia diminuiva e quello europeo rimaneva stabile, quello italiano è aumentato di ben 7,4 punti in un anno di Governo Monti. A questo si aggiunga il vero scandalo, il regalo di 3,9 miliardi di euro che il governo Monti ha fatto alla Monte dei Paschi di Siena prelevandoli direttamente dalle tasche degli italiani. Una cifra che quasi corrisponde ai ricavi recuperati con l’Imu, tassa ingiusta che ha letteralmente svenato le fasce più deboli”.
Ingroia ha poi concluso:”Ricordo al ‘professore’ che, a causa dell’iniquo rigore imposto dal suo Governo, sono molti i giovani costretti a vendere o svendere gli immobili lasciati dai genitori dopo una vita di sacrifici. Chi glielo spiega a quei giovani che quei soldi si sono trovati per finanziare una banca?”.


Venerdì assemblea straordinaria. Ci sarà anche Grillo
Il prossimo venerdì si riunisce l’assemblea straordinaria di Mps in quella che si preannuncia come una seduta a dir poco particolare.
All’ordine del giorno è previsto il via libera al CdA per l’emissione di ‘Monti Bond’ per 3,9 miliardi di euro, di cui 1,9 mld finalizzati alla sostituzione dei ‘Tremonti Bond’ del 2009 ma l’attenzione sarà focalizzata sulla questione derivati.
Ha annunciato la sua presenza Beppe Grillo, che sarà a Siena già da domani.
Non sarà invece presente, contrariamente a quanto precedentemente annunciato, il leader di ‘Fare per Fermare il declino’ Oscar Giannino ma interverrà il co-fondatore Michele Boldrin.
’L’assemblea del Monte dei Paschi è un’assemblea e ci sono delle regole assembleari che prevedono interventi brevi. Nella misura in cui stanno nei tempi assegnati li ascolteremo con grande rispetto’, ha dichiarato giorni fa il presidente di Mps Alessandro Profumo.


I lavoratori, quando a pagare non è chi dovrebbe
La Fisac-Cgil, che non ha firmato l’accordo sul taglio dei costi del personale, intervenendo sul punto ha chiesto al Monte dei Paschi di  ‘spiegare ai lavoratori, ai quali tra l’altro spetta l’onere di confrontarsi quotidianamente con la clientela, la reale situazione della Banca e le reali responsabilità delle precedenti gestioni e di quella attuale’.

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