Angela Bruno. Dopo l’offesa anche il mobbing e le minacce

Non bastava l’imbarazzo provato dinnanzi alla inelegante battuta  “Lei quante volte viene?”, pronunciata da Silvio Berlusconi,  durante il comizio del 17 febbraio. 

Angela Bruno, vittima di quella infelice battuta, come ha raccontato in una intervista esclusiva a Repubblica, parla oggi anche di mobbing e minacce da parte dell’azienda con la quale collabora, la Green Power. Quello di Angela è un vero e proprio sfogo, quasi un grido di rabbia per un episodio che la sta danneggiando sotto tutti i punti di vista. Le squallide parole del Cavaliere pesano su  di lei  come un macigno, e da sue settimane rimbombano nella sua testa. Dopo il silenzio e il no comment, Angela ha  quindi deciso di riprendere la parola e di dire come sono andate le cose.

Oltre a subire un’offesa dal tono marcatamente maschilista, la giovane è stata sottoposta infatti a pressioni e manipolazioni da parte della Green Power, con il rischio anche di non ricominciare più a lavorare. Anzi, la Bruno già da due settimane non sta lavorando per l’azienda, nella quale ricopriva peraltro un ruolo da promoter, quindi libera professionista, con un contratto in cui se non si  lavora, ovviamente neanche si  guadagna. Quindi oltre la beffa e il tormento mediatico, anche il danno e per giunta pure “economico”. L’azienda, subito dopo l’episodio, definito “simpatico siparietto”,  aveva diffuso un comunicato nel quale affermava che Angela era tutt’altro che offesa dalle parole del Cavaliere, anzi era addirittura rimasta  “onorata, divertita ed entusiasta dell’esperienza”.  

A rincarare poi la dose, anche le affermazioni o meglio le minacce, e neanche tanto velate, del Governatore del Veneto Giancarlo Galan, che nella trasmissione di Andrea Vianello ‘Agorà’, ha parlato di sms della Bruno, in cui si definisce “felice e soddisfatta”, convinta dei “vantaggi” che avrebbe potuto ottenere in seguito all’episodio. “Io ho qui i messaggi che quella signora ha mandato dopo essere scesa dal palco! La signora sa, deve sapere e mi ascolti. Così Galan in trasmissione. Galan parla di sms privati, quindi è palese la violazione della privacy. La Bruno ha infatti controbattuto: “Vorrei vedere sventolare l’ordinanza del tribunale che gli ha dato il diritto di violare la legge e avere i miei messaggi privati, personali. Sono disponibilissima a metterli a confronto, alle condizioni che venga fuori il nome della persona che li ha dati, senza il mio consenso, violando la mia privacy. Tutto quello a cui sto assistendo si chiama mobbing, e lo dico da donna. Per le donne”. 

Insoddisfacenti anche le stesse scuse ricevute da Berlusconi, avvenute in diretta su Radio 105: “Mi scusi signorina, ma non legga più Repubblica e i soliti giornali” – aggiungendo – ” Non è vero che le battute erano pesanti. Ho detto delle cose che il pubblico ha interpretato come spiritosaggini e poi è venuta fuori una malizia che ha divertito anche lei, che però si è fatta influenzare dai soliti sepolcri imbiancati, i moralisti da strapazzo, e ha cambiato idea”.

Non sono state vere e proprie scuse ma solo un altro modo di continuare ad offendere.

Angela sul palco del “simpatico siparietto” era apparsa imbarazzata, oggi è più semplicemente arrabbiata e sta cercando di difendersi dalle offese e dalle minacce. “Non sono debole, non ho paura, sto chiedendo di avere un’ultima parola” per poi ritornare nel  silenzio della normalità, lontana da un clamore mediatico che nel frattempo l’ha trasformata da vittima a colpevole.

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