De Gregorio, chiamati dai Pm Berlusconi e Ghedini non rispondono

 NAPOLI – I Pm vogliono interrogare Silvio Berlusconi in ordine all’indagine, avviata dalla Procura di Napoli, che lo accusa di corruzione e finanziamento illecito ai partiti.

L’indagine riguarda l’erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio dall’Idv al partito del principale partito del centrodestra per far cadere il governo guidato all’epoca da Romano Prodi. I pm vogliono ascoltare come teste anche l’avvocato difensore del Cavaliere, Niccolò Ghedini. Per ora, nessuno dei due ha risposto. A Berlusconi, i magistrati hanno chiesto di scegliere tra le seguenti date: martedì 5, giovedì 7 e sabato 9 marzo 2013.

De Gregorio smentisce il Cav: nessuna costrizione, ho scelto io di parlare con i magistrati

 “In relazione a notizie di stampa dalle quali si apprende che sarei stato ‘costretto dai pm’ a rendere dichiarazioni accusatorie contro l’on. Berlusconi, mi corre l’obbligo di precisare che la mia scelta di sottopormi ad interrogatorio è stata il frutto di una mia libera determinazione”. Questa la precisazione, attraverso una nota, di Sergio De Gregorio. L’ex senatore afferma poi di non essere “stato reticente con i magistrati. E non lo sarò in futuro. Se uno fa una scelta, va fino in fondo”. De Gregorio, in sostanza, ha confessato di essersi fatto ‘comprare’ da Silvio Berlusconi per tre milioni, per far cadere il governo guidato da Prodi. Ha precisato, inoltre, che non sta consumando la sua vendetta contro il Cavaliere: “No, sto portando il mio contributo al rinnovamento da reo confesso – dice a Repubblica -. Berlusconi non ha capito che il mondo sta cambiando. Oddio, non nego , stando alle urne italiane, per ora, ha avuto ragione lui. E se si torna alle elezioni non credo che vincerà Grillo”. In merito al fatto che non fosse solo lui l’unico da contattare e da comprare, De Gregorio afferma: “Parlo su quello che riguarda me, ma certo vedevo un attivismo enorme. Berlusconi in quel periodo si occupava solo di quello, l’operazione libertà. Tutte le riunioni a palazzo Grazioli erano finalizzate all’obiettivo. Se ne occupavano in tanti. E Lavitola ha guadagnato le sue buone referenze nell’operazione. Il suo sacrificio, il suo silenzio sono inutili”. In merito a una presunta offerta da parte dei magistrati di una sua benevolenza nei suoi confronti in cambio delle dichiarazioni ribadisce con forza che a partire dal 15 marzo, quando si insedia il nuovo parlamento, lui perde le immunità e scattano gli arresti domiciliari: “Sono sereno – afferma De Gregorio – e non ho chiesto la revoca del provvedimento”. ” De Gregorio si sente  anche “deluso, amareggiato” da Berlusconi. Tuttavia, dichiara di non provare alcun “rancore” nei confronti del leader del Pdl. Poi invita gli “altri” a parlare e a dire ciò che sanno:  “Il mondo è cambiato, la valanga è solo agli inizi – dice -. Mi auguro che altri facciano la loro operazione di verità”. L’ex senatore si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa e urla: “Mi sottovalutavano in tanti. Errore. Io non sono l’omino Michelin della barzelletta che raccontava il senatore Pasquale Giuliano, il puffetto grasso che aveva avuto una fortuna spaziale”.

Romano Prodi: se confermata corruzione, dramma per nostra democrazia

 In merito alla controversa e delicata vicenda, interviene anche l’ex premier Prodi. “Sono molto scosso dopo aver letto le testimonianze dell’inchiesta sul presunto caso di corruzione durante il mio Governo nel 2006-2007′ – esclama l’ex presidente del Pd -. Pur con estrema prudenza, e uso il condizionale, ne risulterebbe un aspetto drammatico della nostra democrazia: un vero e proprio atto di corruzione che, se confermato, avrebbe certamente cambiato la storia del nostro Paese”.

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