Papa Francesco e Kirchner a pranzo insieme. A San Pietro un milione di persone

ROMA – Delegazioni da tutto il mondo in arrivo a Roma per la Messa d’inaugurazione del Pontificato di Papa Francesco. La celebrazione religiosa  avrà luogo domani a San Pietro. Solo nell’aeroporto di Fiumicino, dove è in funzione il servizio di accoglienza che vede la mobilitazione del Cerimoniale di Stato, del ministero degli Esteri, dell’Enac e delle forze dell’ordine, tra le 7 e le 23 si contano, tra capi di Stato, capi di Governo, ministri, ambasciatori e autorità religiose, almeno un’ottantina di passaggi. In tutto sono 150 le delegazioni attese domani per la cerimonia di inizio pontificato di Papa Francesco.

Il primo capo di Stato ricevuto dal Papa è l’argentina de Kirchner

Il presidente argentino Cristina Fernandez de Kirchner – arrivata a Ciampino già ieri – è stata ricevuta da Papa Francesco. Dopo il colloquio, i due hanno pranzato insieme. Kirchner è il primo capo di stato ricevuto da Bergoglio dopo la sua elezione. I rapporti tra i due sono sempre stati difficili. Fin dai tempi in cui il neo Papa era arcivescovo di Buenos Aires. Secondo alcuni, la riproposta delle accuse contro Bergoglio su una “collusione” con la dittatura militare argentina degli anni ’70 sarebbe manovrata proprio da ambienti vicini alla Kirchner. Bergoglio è sempre stato ritenuto un influente oppositore dei Kirchner. Nei documenti relativi A Wakileaks emergerebbero i rapporti tesi tra la chiesa argentina e Nestor Kircher, accusato di troppa concentrazione di potere con conseguente indebolimento delle istituzioni democratiche. L’opposizione dell’allora arcivescovo di Buenos Aires contro i governi di Nestor e Cristina Kirchner è alquanto nota ed è stata subito evidenziata dai media all’indomani della sua salita al soglio di Pietro. Bergoglio si oppose fermamente alla legge del matrimonio gay che fu proposta dal Kirchnerismo e poi approvata nel Congresso. Dopo questa sconfitta, abbandonò la presidenza della conferenza episcopale in Argentina.

Da Mugabe alla Merkel, tutti domani a Roma

 E’ già a Roma anche il vicepresidente americano Joe Biden, ricevuto in giornata prima dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e poi dal premier Mario Monti. Sicuramente più controversa la presenza nella città eterna del presidente dello Zimbawe, Robert Gabriel Mugabe, che domani prenderà parte alla cerimonia di insediamento di Papa Francesco. Mugabe ha il divieto di viaggiare e transitare in Europa fatta eccezione per gli “obblighi religiosi”. Il ‘padre padrone’ dello Zimbabwe, già soggetto a sanzioni, è considerata una persona non gradita agli Usa e all’Ue. Nelle prossime ore sono attesi, tra gli altri, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier francese Jean-Marc Ayrault, e il duca di Gloucester, in rappresentanza della cugina, la regina Elisabetta. Domani a San Pietro ci saranno anche presidente irlandese Michael D. Higgins; il premier libanese, Najib Miqati, il premier spagnolo, Mariano Rajoy, i reali del Belgio, Alberto e Fabiola, i principi delle Asturie, Felipe e Letizia, il presidente cileno, Sebastian Pinera, e quello della Duma russa, Serghei Narishkin.

Insediamento, tutto pronto per l’evento dell’anno

Oltre un milione di fedeli previsti. La capitale è pronta ad ospitare l’evento dell’anno. Il Papa domani lascerà la Casa Santa Marta intorno alle 8.45 e entrerà in Piazza San Pietro con la papamobile o la jeep “per fare un lungo giro nella piazza” prima dell’inizio della celebrazione della messa di inizio pontificato domani che comincerà alle 9.30. Lo ha detto il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel briefing con i giornalisti. La celebrazione di domani partirà dalla tomba di San Pietro, dove ci saranno preparati l’anello del pescatore e il pallio, i due segni del ministero petrino, che verranno consegnati al Papa. Il pallio è consegnato dal cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran. Il cardinale primo dell’ordine dei presbiteri, Godfried Daneels, farà una preghiera e il cardinale decano Sodano gli consegnerà l’anello del pescatore. Che non sarà d’oro.

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