Inflazione. Dati ancora sottostimati. Ricadute sulle famiglie

ROMA – I nuovi dati diffusi oggi dall’Istat rilevano una situazione ben lontana dalla realtà italiana.

La frenata dell’inflazione all’1,6% non risulta minimamente dalle nostre rilevazioni, soprattutto per quanto riguarda il carrello della spesa (vale a dire i prodotti a più alta frequenza di acquisto) il cui tasso di inflazione si attesterebbe a marzo al 2%.
Tali dati, nonostante siano a nostro parere ancora fortemente sottostimati, comportano un aggravio per le famiglie pari a ben +710 Euro annui per una famiglia di 3 componenti, di cui +134 Euro solo relativamente al settore alimentare.
Una crescita comunque intollerabile che contribuisce, insieme al livello ormai allarmante raggiunto dalla pressione fiscale nel nostro Paese, ad accrescere la continua perdita di potere di acquisto delle famiglie, già oggi pari al -14,1% dal 2008.
Una situazione di vera e propria emergenza, che costringe le famiglie a modificare in maniera sempre più radicale le proprie abitudini di consumo, persino nel delicatissimo settore alimentare.
Secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori la contrazione complessiva dei consumi nel 2012-2013 sarà pari al -6,9%, che equivale ad una diminuzione della spesa delle famiglie di oltre 49 miliardi di Euro.
Tale andamento, ovviamente, infliggerà ferite sempre più profonde all’intero sistema economico, aggravando la situazione sul versante occupazionale e su quello della produzione.
Per questo è estremamente urgente intervenire per contrastare, prima di tutto, la crescita ingiustificata ed inammissibile dei prezzi, frutto di evidenti meccanismi speculativi; oltre ad eliminare in maniera definitiva l’impensabile aumento dell’IVA da luglio.Chi non specula sui prezzi, di questi tempi, specula sulla qualità. Si sono moltiplicate in maniera allarmante le segnalazioni relative alle frodi alimentari, messe in atto da veri e propri impostori pronti a mettere a rischio la salute dei cittadini pur di accrescere il proprio margine di guadagno.
Oltre a contrastare questo grave fenomeno, è indispensabile avviare misure immediate per la ripresa economica del Paese, puntando su crescita ed occupazione.
In particolare è necessario predisporre un piano di sostegno delle famiglie a reddito fisso e l’elaborazione di un programma per il rilancio economico, a partire dallo stanziamento di investimenti per lo sviluppo e la ricerca. 

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