Consob: deludente inizio del confronto con le associazioni dei consumatori

 ROMA – Si è tenuto presso la Consob l’incontro di presentazione di un altro tavolo a cui la Consob ha invitato i consumatori.

Le Associazioni dei consumatori hanno ancora ben vivo il ricordo dei tre tavoli di confronto sui temi della semplificazione, dell’intermediazione finanziaria e della competitività dei sistemi regolamentari convocati, con analogo clamore mediatico, nel febbraio 2011, subito dopo l’insediamento del Presidente Vegas. A questi tavoli le Associazioni hanno partecipato con entusiasmo, perfino esagerato, considerato che, per quanto a nostra conoscenza, essi non hanno approdato a nulla o, quanto meno, nulla ci è stato comunicato. Ancora ieri, ad esplicita domanda circa il loro esito, il Presidente Vegas non ha fornito alcuna risposta. I momenti di confronto con le Autorità sono un momento importante per i consumatori. A condizione, però, che le Autorità vogliano sentire, discutere e conseguire risultati, altrimenti costituiscono solamente materiale per comunicati stampa con i quali si contrabbanda come effettivo un interesse solo formale nei confronti delle esigenze dei consumatori. Sotto questo profilo, l’incontro di ieri è stato ancora una volta deludente.

Carta dei Servizi, solo vaghe parole

Si è ipotizzata una “Carta dei servizi” dell’investitore, ma quando Federconsumatori, in un’ottica di tutela effettiva dei risparmiatori, ha spostato l’attenzione dal contenitore ai contenuti, sottolineando l’incomprensibile abbandono da parte della Consob degli scenari di probabilità, abbiamo sentito solo vaghe parole circa non meglio precisate lacune scientifiche di questa metodologia e il contesto europeo dei mercati finanziari. L’esperienza che hanno maturato i consumatori con gli scenari è invece concreta. Valga per tutti il caso dei titoli convertendo BPM che, grazie a questo strumento allora presente nel prospetto informativo, molti risparmiatori hanno evitato di acquistare e anche coloro che li hanno sottoscritti hanno oggi buon gioco, in sede giudiziaria o di conciliazione paritetica, ad ottenere risarcimenti dalla Banca. Gli scenari di probabilità costituiscono infatti strumento imprescindibile, sia per l’effettiva tutela dei risparmiatori, sia per indirizzare le scelte di chi governa le imprese. La cronaca finanziaria degli ultimi tempi ne costituisce la più efficace conferma. E la Consob dovrebbe saperlo. Ma la Consob è impegnata nell’affermare gli scenari di probabilità, che lei stessa ha adottato con coraggio e incisività sotto altri Presidenti, in ambito comunitario? Qual è la posizione ufficiale dell’Istituto su questo tema nei lavori sulle direttive comunitarie? Possiamo avere i documenti ufficiali con cui la Consob sta promuovendo (oppure come temiamo demolendo) l’inserimento degli scenari di probabilità sia nella documentazione per la vendita della MIFID che nei prospetti informativi? Di questo avremmo voluto parlare ma, purtroppo, niente di tutto ciò era all’ordine del giorno della riunione.

La proposta poi di iniziare un lavoro comune per trasformare ruolo e natura dell’attuale Camera di conciliazione e arbitrato, visti i deludenti risultati ottenuti, con il vero e proprio tracollo di istanze ricevute negli ultimi mesi, è in forte ritardo riguardo alle necessità che i consumatori hanno di ottenere risultati tangibili alle loro richieste di giustizia. Ma questo tema era stato già stato evidenziato dalla stessa Consob quasi un anno fa, all’atto della nuova disciplina della Camera che, tra l’altro, ha eliminato la rappresentanza dei consumatori dalla sua composizione. Cosa ha fatto la Consob in questi mesi? Ha sensibilizzato gli ambienti governativi su questo tema? Ha inoltrato una proposta di modifica legislativa? Anche su questo, nessuna risposta, tranne la generica intenzione di indire un tavolo per discutere di un progetto…

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