Pirati somali: catturata petroliera italiana

ROMA – Abbordata dai pirati somali la petroliera italiana ‘Savina Caylin’. La nave è caduta nelle mani della gang del mare che l’attaccata.

Attacco avvenuto nell’Oceano Indiano al largo delle coste dell’India ad un migliaio di chilometri ad est dell’isola yemenita di Socotra mentre la petroliera era in navigazione dal terminal petrolifero di Bashayer, in Sudan, verso il porto di Pasir Gudang, in Malaysia. A bordo della nave un’equipaggio, composto da 22 uomini: 5 italiani e 17 indiani. L’attacco è iniziato alle 05:30 ora locali, le 6:30 italiane. Una  volta accortisi del pericolo il capitano della petroliera ha adottato tutte le iniziative per sventate l’attacco. La nave italiana ha anche tentato di sfuggire all’arrembaggio adottando ogni contromisura come accelerando, cambiando improvvisamente direzione e azionando potenti getti d’acqua contro il barchino dei predoni del mare.

 

Nel momento in cui però, i pirati hanno aperto il fuoco con fucili mitragliatori e lanciarazzi in direzione della nave, ogni tentativo è stato abortito dal comandante. Questo, soprattutto nell’interesse dell’incolumità dell’equipaggio. Degli uomini a bordo di cui 5 italiani, nessuno è  rimasto ferito. Ad impadronirsi della nave 5 pirati somali a bordo di un barchino veloce. Con molta probabilità appoggiati da una nave madre più grande. Sul posto a tutta forza si sta dirigendo la fregata della marina militare italiana Zeffiro. Purtroppo l’attacco è avvenuto in una zona non pattugliata dalle navi delle missioni navali anti pirateria. La Zeffiro sarà sul posto non prima di due giorni. Nel frattempo, i pirati somali con la loro preda si stanno dirigendo  verso le coste somale dove hanno sede i loro covi lungo le coste del Puntland. La petroliera, lunga 266 metri e con una stazza di 105mila tonnellate, è di proprietà della società Fratelli D’Amato con sede a Napoli.  Nelle cisterne della nave italiana un carico di greggio per una società che tratta materie prime, la Arcadia. L’episodio riporta alla mente la vicenda del rimorchiatore italiani Buccaneer catturato l’11 aprile 2009 e rilascito il 9 agosto dello stesso anno dopo lunghe trattative e solo dopo il pagamento di un forte riscatto. La vicenda vide coinvolti dieci marittimi italiani parte dell’equipaggio della nave.

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