Siria, pressione sugli Stati Uniti su intervento. Uso di armi chimiche

WASHINGTON – Gas nervino Sarin contro i rivoltosi siriani. Probabilmente anche contro i civili. Cresce la tensione internazionale sul dittatore siriano Bashar al Assad. Dopo le accuse di Francia, Inghilterra e Israele, che da tempo sostengono di aver prove del superamento del limite imposto dall’Onu per l’intervento, si accodano anche gli Stati Uniti sempre più nella morsa degli alleati per l’intervento.

“L’intelligence statunitense sostiene con un certo grado di fiducia che il regime siriano abbia usato armi chimiche in piccola scala in Siria, in particolare il Sarin”. Da cui è seguita una lettera spedita da Barack Obama al Congresso relativa all’uso di armi chimiche in Siria negli scontri tra il regime e i rivoltosi. Comunicazione cui ha fatto seguito una dichiarazione del segretario della Difesa, Chuck Hagel, in cui si informa la quasi certezza dell’utilizzo, seppur non sia chiaro chi sia il mittente e chi il destinatario. “Probabile che siano state lanciate dal regime di Assad” si legge. Una situazione che si sta sempre più deteriorando.

Nessuna decisione sull’intervento sarà presa in base alle ultime decisioni di intervento. Ma la pressione degli alleati sugli stati uniti per intervenire è sempre più alta. In particolare, per quanto concerne due eventi: quelli del 23 dicembre 2012 a Homs. Mentre il secondo è relativo agli scontri del 19 marzo scorso ad Aleppo, che causarono la morte di 26 persone. Di quest’ultima ci sarebbero anche testimonianze di un fotografo della Reuters, che disse di aver visto molti degenti in ospedale in una situazione di forti difficoltà respiratorie. Sospetti esasperati dalla presenza di forti odori che avrebbero fatto propendere per l’utilizzo di “chemical weapons”, armi chimiche.

Il Gas Sarin è un pesticida sviluppato in Germania nel 1938: è 500 volte più mortale del cianuro, se assunto in dosi letali può uccidere in meno di un minuto. I suoi effetti sono evidenti nei video diffusi su Internet dai ribelli siriani, che accusano Assad di usarlo anche contro i civili. Ma dagli States si predica ancora cautela: “Abbiamo bisogno di altri fatti, delle informazioni complete” ha detto Hagel. In caso di conferma ci sarebbe l’intervento, in un conflitto che da più di 700 giorni tra vittime e macerie sta mettendo in ginocchio anche i civili. I cui fantasmi, ora, stanno agitando le cancellerie occidentali e della Lega Panaraba.

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