ROMA – Arriva in Senato un ddl che sbarra la strada a del voto a quei soggetti senza personalità giuridica e senza statuto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Firmatari della proposta di legge Anna Finocchiaro e il capogruppo piddino a Palazzo Madama, Luigi Zanda. In buona sostanza, le elezioni sarebbero aperte solo ai partiti, mentre scatterebbe il divieto per tutti i movimenti come quello di Beppe Grillo. Per il Pd “va garantita democrazia interna”. La proposta prevede di stabilire, spiegano i proponenti, “i contenuti minimi dello statuto, alcuni principi generali, ai quali dovranno attenersi tutti i partiti che intendono concorrere alla determinazione della vita politica, pena la perdita dei rimborsi per le spese elettorali o di ogni ulteriore eventuale forma di finanziamento pubblico”. Una serie di ‘obblighi’ che confliggono ad esempio proprio con il tipo di organizzazione statutaria del Movimento 5 Stelle, tenendoli fuori dalle elezioni. “Questo – dicono Finocchiaro, Zanda e gli altri proponenti – non impedirà a una semplice associazione o movimento di fare politica, ma il mancato acquisto della personalità giuridica precluderà l’accesso al finanziamento pubblico e la partecipazione alle competizioni elettorali”.
Pd, non è legge anti Grillo
Il Pd tiene a precisare, tuttavia, che il ddl presentato non è una legge anti-Grillo. L’obiettivo a cui tende il partito è quello di una riforma più ampia dei soggetti politici al fine di evitare che si ripetano in futuro scandali come i casi Lusi o Belsito. Se infatti i due tesorieri erano riusciti a sottrarre fondi rispettivamente alla Margherita e alla Lega era stato possibile proprio grazie alla scarsa trasparenza nei bilanci dei partiti. Tuttavia queste norme, se approvate, creerebbero evidenti problemi al Movimento 5 stelle, che all’articolo 1 del suo ‘non-statuto’ si definisce una “non associazione” con una sede virtuale che coincide con l’indirizzo web del blog di Grillo. Il comico genovese, tra l’altro, è l’unico titolare dei diritti d’uso del simbolo M5s: con le nuove disposizioni si darebbe potere di decisione anche agli altri ‘soci’. Dura la reazione di Fico (M5s): “Anna Finocchiaro invece di discutere dell’ineleggibilità di Silvio Berlusconi magari stabilendo una linea dura e una battaglia senza precedenti nella giunta delle elezioni preferisce presentare un disegno di legge antimovimenti al fine di attaccare il Movimento Cinque Stelle. Complimenti vivi alla senatrice della Repubblica”.